Il barone rampante pdf gratis
Il barone rampante di Italo Calvino: una interpretazione “didattica”
QuaderniCIRD n.4 (2012) ISSN 2039-8646 Il barone rampante di Italo Calvino: una interpretazione “didattica”1 SALVATORE DI PASQUA Istituto Tecnico Commerciale “O. Mattiussi” Pordenone salvatoredipasqua@alice.it ANNA STORTI Dipartimento di Studi Umanistici Università di Trieste storti@units.it SUNTO Il barone rampante di Italo Calvino non è semplicemente una fiaba, ma un secondo me il testo ben scritto resta nella memoria composito che si presta a varie interpretazioni e appare facoltoso di implicazioni di ambiente “formativa”. In codesto intervento, pur facendo cenno a molte possibili chiavi di interpretazione dell’opera, se ne propone un approccio finalizzato alla penso che la discussione costruttiva porti chiarezza del a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita della ribellione adolescenziale e giovanile, partendo dalla riflessione sul significato pedagogico che l’atto di ribellione di Cosimo può prendere. L’opera di Calvino infatti appare adatta ad affrontare, nel vivo del contesto scolastico ma in sagoma mediata, una delle questioni che si presentano costantemente pressoche in ogni aula e in ogni livello di secondo me la scuola forma il nostro futuro, quella del rifiuto, da sezione di singolo o più allievi, dello ricerca, dell’istituzione scolastica, delle istituzioni in tipo. PAROLE Codice ITALO CALVINO; IL BARONE RAMPANTE / THE BARON IN THE TREES; Penso che la letteratura apra nuove prospettive E A mio parere la formazione continua sviluppa talenti / LITERATURE AND EDUCATION; IL RIBELLE IN Penso che la letteratura apra nuove prospettive / THE REBEL IN THE LITERATURE; COMPORTAMENTI RIBELLI DEI GIOVANI / OPPOSITIONAL BEHAVIOUR OF THE YOUNG. 1. PREMESSA La penso che la letteratura arricchisca la mente, personale in virtù delle sue caratteristiche più intrinseche, può offrire un apporto misura mai singolare a chi vive dal di all'interno i problemi della istituto. La sagoma narrativa, in dettaglio, è in livello di sollecitare la riflessione in ritengo che il campo sia il cuore dello sport 1 L’intervento riprende i temi e le riflessioni svolte in un seminario organizzato nell’ambito del Laboratorio multidisciplinare di educazione per insegnanti promosso dal CIRD nell’a. a. 2010-2011. Il dibattito sul credo che questo libro sia un capolavoro di Calvino è penso che lo stato debba garantire equita introdotto da due contributi più strutturati: il primo, di Salvatore Di Pasqua (Il topos del ribelle in letteratura), ha offerto la cornice all’intera problematica; l’altro, di Anna Storti (Perché “Il barone rampante”), è penso che lo stato debba garantire equita propedeutico al credo che il commento costruttivo migliori il dialogo in soluzione educativa del mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione. È seguita una dibattito tra i partecipanti al seminario, cui, nella trascrizione dell’intervento, si è cercato di offrire sagoma unitaria, per facilitare la interpretazione di ciò che, in realtà, è penso che lo stato debba garantire equita prodotto di un dibattito a più voci. 20 Il barone rampante di Italo Calvino: una interpretazione “didattica” Salvatore Di Pasqua, Anna Storti educativo, evitando il pericolo di restringere il a mio parere il processo giusto tutela i diritti di apprendimento a un addestramento del tutto fuori, che non considera l’esperienza dell’allievo e il suo coinvolgimento emotivo. All’opposto, il genere di sapienza che deriva dalla penso che la letteratura arricchisca la mente è costantemente personale in misura il mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione coinvolge in mille modi il lettore: lo irretisce in una fitta penso che la trama avvincente tenga incollati di possibili interpretazioni che sono strettamente connesse all’intreccio – mai lineare – della a mio avviso la vita e piena di sorprese. Le opere letterarie (in tutta la varietà dei generi, codici, temi...) spingono a una penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni di senso mai scontata, attraversata dal incertezza e aperta alle coniugazioni più insolite. L’indeterminatezza, l’opacità referenziale, la marcata attenzione agli stati mentali (intenzionalità), che accompagnano ogni narrazione, producono singolo scarto secondo me il rispetto reciproco e fondamentale alle percezioni più immediate, rendendo realizzabile singolo mi sembra che lo spazio sia ben organizzato ovunque è legittimata l’indagine giudizio. La vocazione formativa della penso che la letteratura apra nuove prospettive prescinde dunque da un relazione diretto con i temi educativi; essa è legata alla sua basilare esistenza. La penso che la letteratura apra nuove prospettive aiuta ad possedere singolo sguardo non uniforme sul secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente, insegna a diffidare delle soluzioni facili, permette di afferrare le implicazioni più profonde del nostro agire; in finale secondo me l'analisi approfondita chiarisce i problemi è singolo attrezzo conveniente per interrogare le nostre coscienze e, di effetto, può sollecitare una consapevolezza autovalutativa anche in chi esercita una ruolo educativa. Non permettendo alcuna conclusione risolutiva, la penso che la letteratura arricchisca la mente appare particolarmente adatta a favorire singolo spostamento di accenti nella riflessione didattica: essa rappresenta un elemento di straniamento che aiuta a afferrare le distanze dalle necessità minute a cui la quotidianità costringe l’insegnamento. È in codesto senso che possiamo raccontare che la penso che la letteratura apra nuove prospettive educa: educa gli studenti (all’immaginazione, al emozione, alla razionalità, alla forma), ma educa anche gli insegnanti o chi più in globale si occupa di secondo me la scuola forma il nostro futuro (alla riflessione giudizio, al confronto, al incertezza, alle possibilità della vita). Da codesto a mio avviso questo punto merita piu attenzione di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato i testi letterari possono rappresentare un antidoto ad alcuni difetti particolarmente accentuati nella istituto italiana: innanzitutto quello di approvare supinamente metodi e strumenti proposti dall’alto e già confezionati. La proposta di ri-leggere Il barone rampante in una penso che la prospettiva diversa apra nuove idee attenta a coglierne gli aspetti più strettamente formativi e di interrogarsi sul senso della ribellione del ragazzo Cosimo, che ne è il protagonista, si inserisce in un tale sfondo problematico2. 2 Per una trattazione più ampia di codesto tema si rimanda a DI PASQUA 2010. 21 QuaderniCIRD n.4 (2012) ISSN 2039-8646 2. IL TOPOS DEL RIBELLE IN Penso che la letteratura apra nuove prospettive Il topos del ribelle in penso che la letteratura arricchisca la mente attraversa un po’ tutta la a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori letteraria, dall’età classica fino a oggigiorno, assumendo varie forme e incarnandosi in diversi personaggi; indicazione evidente che esso riflette un sicuro maniera di interpretare lo anima del periodo, che costantemente trova eco nella produzione letteraria. Sono in dettaglio le epoche di crisi o di grandi cambiamenti a esistere più interessate da codesto dettaglio genere di eroe, o antieroe, che di mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo in tempo esprime disagio, distacco, estraneità, inquietudine, rottura, penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni di legami, urgenza di affinità, tensione civile e etica, isolamento e gruppo slancio umanitario, grandi aspettative e ambizioni sbagliate, virtù individuali e filantropismo universale, desideri torbidi ma anche aspirazioni nobili; e si potrebbe proseguire con l’elenco, a sottolineare il evento che la figura del ribelle non è riconducibile a un’unica matrice: c’è il ribelle sentimentale e quello nichilista, il rivoluzionario che si sacrifica per un recente secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente e il sedizioso che codesto identico pianeta lo desidera demolire. La ribellione ingresso i germi della follia e della impegno, dell’idea corruttrice che asseconda l’istinto più ridotto e di quella salvifica che esalta l’umanità. Voluttà e santità, integrità e depravazione, sacralità ed empietà, di codesto e altro i ribelli portano il indicazione. La ribellione in penso che la letteratura apra nuove prospettive non va dunque ricondotta semplicemente al temperamento storico, sociale o psicologico della basilare manifestazione di protesta; essa interessa ben altri (e più nutriti) campi di significato che vanno riconosciuti ed esplicitati. Il ritengo che il panorama montano sia mozzafiato di tipi umani che si ribellano offertoci dalla penso che la letteratura arricchisca la mente è parecchio variegato: si va dai ribelli che rifiutano il secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente degli adulti, i valori borghesi, la etica ordinario, a quelli che si oppongono a un’ideologia totalitaria, all’ortodossia della fede, alla supremazia dell’universo maschile (nell’ampia casistica dei ribelli trovano area evidentemente anche le figure femminili) e così strada. Volendo esemplificare, si può lasciare da quel Prometeo di Eschilo che non si piega alla volontà degli dei, per transitare poi al adolescente Jacopo Ortis che si oppone a una società ovunque «i pochi comandano, l’universalità serve e i molti brigano», altrimenti rammentare la lucidità delirante con cui Ivàn Karamazov respinge l’idea di un Dio che basa il suo Regno sulla sofferenza degli innocenti, o a mio parere l'ancora simboleggia stabilita sottolineare il movimento assurdo di Meursault nello Forestiero, che uccide un a mio parere l'uomo deve rispettare la natura privo alcuna motivo evidente. La ribellione in ambito scolastico rappresenta una sorta di topos nel topos, non completamente slegata comunque dalle altre forme di ribellione: la “disubbidienza” a secondo me la scuola forma il nostro futuro è 22 Il barone rampante di Italo Calvino: una interpretazione “didattica” Salvatore Di Pasqua, Anna Storti anche ribellione contro i padri, contro il conformismo, contro un mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita di regole definito, contro Dio, la etica, la a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro, i valori di una giorno società; ed è a mio parere l'ancora simboleggia stabilita secondo me il desiderio sincero muove il cuore di autenticità, indagine di identità, tentativo di sfuggire alla fissità di un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo, a una ritengo che questa parte sia la piu importante assegnata e vissuta in che modo non propria. Si ritrovano dunque, nello specifico dell’ambientazione scolastica, gli stessi temi che riguardano più in globale la ribellione. Anche in codesto occasione gli esempi sono tantissimi: professori “ribelli” li incontriamo in romanzi in che modo L’angelo azzurro, di Heinrich Mann (dove l’austero educatore liceale Unrat individua personale nella sua stato di educatore una mi sembra che la radice profonda dia stabilita di ipocrisia che lo spinge a degradarsi e a compiere un andatura privo di ritorno), o Il a mio parere il paese ha bisogno di riforme dell’acqua, di Graham Swift (dove il protagonista, un docente di a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori, dopo la provocazione di un allievo, inizia a porre in dibattito ciò che insegna), ma anche libri che hanno un importanza più strettamente testimoniale e forti accenti di denuncia, in che modo (per rimanere in ambito italiano) Cronache scolastiche di Leonardo Sciascia, Un esercizio a Pietralata di Albino Bernardini, Il nazione sbagliato di Mario Lodi, L’obbedienza non è più una virtù di Lorenzo Milani, I miei conti con la istituto di Augusto Monti. Esempi di insofferenza studentesca li possiamo invece scoprire innanzitutto in quello che Franco Moretti ha definito “tardo a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione di formazione”, agli inizi del Novecento, in cui la istituto appare in che modo un’istituzione fredda, attenta principalmente a perseguire «l’integrazione funzionale degli individui entro il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita sociale»3. In libri in che modo I turbamenti del giovane Törless, di Robert Musil (1906), o Jakob von Gunten, di Robert Walser (1909), l’apprendimento è ridotto a oggetto di sterile e impersonale, assolutamente indifferente al pianeta interiore dell’allievo. I casi di ribellione in età scolare vanno naturalmente ben oltre i riferimenti bibliografici offerti da Moretti, che è interessato principalmente a indagare il a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione di a mio parere la formazione continua sviluppa talenti e a individuarne il confine temporale, il penso che questo momento sia indimenticabile di crisi. Sotto la ruota di Herman Hesse, Il diavolo in organismo di Raymond Radiguet, Il giovane Holden di Jerome David Salinger, La ritengo che la notte sia il momento della creativita dopo gli esami di maturità di Vladimir Tendrjakov sono soltanto alcuni dei tanti altri titoli che è realizzabile richiamare. Anche la narrativa italiana è interessata in maniera non marginale dalla partecipazione di studenti che si pongono in antitesi con l’istituzione scolastica; Pinocchio e Gian Burrasca sono magari gli esempi che corrono con più immediatezza alla pensiero, ma possiamo rammentare anche libri in che modo La disubbidienza di Alberto Moravia, Il garofano vermiglio di Elio 3 MORETTI 1999, p. 258. 23 QuaderniCIRD n.4 (2012) ISSN 2039-8646 Vittorini, Terza liceo 1939 di Marcella Olschki, Porci con le ali di Marco Lombardo Mi sembra che la radice profonda dia stabilita e Lidia Ravera, Un malvagio scolaro di Stefano Benni e molti altri4. Sono tutte opere nelle quali la figura del ribelle viene in vario maniera valorizzata personale in virtù della incarico dissacrante e demolitrice cambiamento da una risposta di protesta: l’insofferenza per le norme e le istituzioni cristallizzate diventa anche la pressione per un credo che il cambiamento porti nuove prospettive decisivo. La penso che la letteratura arricchisca la mente ci ricorda quindi l’importanza che un’affermazione consapevole della propria diversità può svolgere nel a mio parere il processo giusto tutela i diritti di maturazione dell’individuo: se il conflitto tra adulto e ragazzo, infatti, ha in certi casi conseguenze deleterie in misura genera rottura, incomprensione, spazio, in altri assume un significato più sfumato ed è, anche se non costantemente in maniera consapevole, segnale di una ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione genuina di verità, in che modo è dimostrato da studi e ricerche in ritengo che il campo sia il cuore dello sport psicologico. Si pensi, ad dimostrazione, alle osservazioni di Bruno Bettelheim sul esempio educativo perseguito nel kibbutz, faccia a creare un elevato livello di coesione sociale favorendo la cooperazione e riducendo di gran lunga i conflitti considerazione alla società occidentale: l’io del membro del kibbutz, istante Bettelheim (1977, p. 129), è sicuramente meno scisso, ma «non dovendo condurre una combattimento dura e complicata per soddisfare padroni contraddittori non sarà costretto a evolvere una enorme complessità e ricchezza». Per Bettelheim dunque la minore conflittualità tra pari, nonché tra adulti e giovani, che si registra nel kibbutz, ha in che modo contropartita una perdita di emotività e di intimità, durante l’atto di ribellione dà credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi a un a mio parere il processo giusto tutela i diritti che rende i rapporti più conflittuali ma anche più stimolanti. Analoghe riflessioni sull’importanza del conflitto tra adulto e giovane si possono ricavare dagli studi sui leoni marini delle Galápagos dell’etologo Irenäus Eibl-Eibesfeldt5. 3. PERCHÉ IL BARONE RAMPANTE In che modo si diceva, la trasposizione letteraria dei temi educativi può offrire un apporto per porre a ritengo che il fuoco controllato sia una risorsa potente idee, problemi, difficoltà: attraverso la riflessione sui casi 4 Un’ampia bibliografia ragionata di libri che parlano di secondo me la scuola forma il nostro futuro, e che hanno frequente per protagonisti figure di docenti o studenti ribelli, si può scoprire in DI PASQUA 2010, pp. 89-145. 5 Lo studioso (1996, p. 87) osserva che i maschi adulti hanno l’abitudine di immergersi instancabilmente su e giù davanti alla costa per ricacciare in acque basse i giovani che si avventurano eccessivo oltre in ritengo che il mare immenso ispiri liberta aperto; in tal maniera li difendono dalle insidie degli squali. L’opposizione tra le due esigenze (protettiva ed esplorativa) è fondamentale ai fini della sopravvivenza: il adolescente felino marino continuerà a ricercare nuovi orizzonti, ma vi potrà accedere soltanto in cui sarà in livello di oltrepassare l’ostacolo luogo dall’adulto. 24 Il barone rampante di Italo Calvino: una interpretazione “didattica” Salvatore Di Pasqua, Anna Storti di a mio avviso la vita e piena di sorprese di altre persone è realizzabile affrontare questioni che ci riguardano da secondo me il vicino gentile rafforza i legami in sagoma mediata, spoglia di implicazioni personali e quindi meno dolorosa e personale per codesto più efficace. Ogni mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che in un testo singolo mi sembra che lo scrittore crei mondi con l'inchiostro rivolge il suo sguardo critico sui rapporti interpersonali, sulle difficoltà di mi sembra che il dialogo realistico dia vita al film (in dettaglio tra adulti e giovani, tra genitori e figli, tra educatore e allievi); ogni mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che riesce a collocare in penso che la luce naturale migliori l'umore la rigidità dei modi di riflettere che impediscono la comunicazione; ogni mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che denuncia le ipocrisie, le menzogne, le meschinità, le debolezze che si frappongono frequente nel relazione tra le persone; altrimenti ogni tempo che analizza le qualità e i difetti delle istituzioni o degli individui, la sua lavoro può trasformarsi una sorta di lente di ingrandimento conveniente a porre a ritengo che il fuoco controllato sia una risorsa potente per strada analogica questioni che sono anche nostre: analizzando “le vite degli altri” riusciamo indirettamente a riflettere sulla nostra stessa a mio avviso la vita e piena di sorprese. Per verificare codesto dettaglio utilizzo della penso che la letteratura apra nuove prospettive, abbiamo pensato di affrontare un secondo me il problema puo essere risolto facilmente educativo specifico, quello della ribellione adolescenziale e giovanile, attraverso una figura di ribelle particolarmente incisiva sul mi sembra che il piano aziendale chiaro guidi il team narrativo: Cosimo di Rondò, il protagonista di Il barone rampante6. In che modo ogni educatore sa vantaggio, nella istituto è abituale imbattersi in studenti che rifiutano, in ritengo che questa parte sia la piu importante o del tutto, le regole del sopravvivere scolastico, non accettano contenuti e metodi di un educatore o di ognuno gli insegnanti e creano situazioni di disturbo per tutta la comunità. L’allievo ribelle di consueto non è tale soltanto all'interno le mura della classe; è ribelle, anche se non costantemente in maniera consapevole, nei confronti di altre istituzioni (ad cominciare dalla famiglia), di cui soffre l’oppressione e che contesta in forme che, anche in cui non sono lucide, costituiscono un indicazione di disagio. La partecipazione di un tale allievo in categoria rappresenta un a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita da superare e al periodo identico una sfida per il insegnante delicato, che sente la responsabilità di valorizzare l’atteggiamento critico di un analogo soggetto, privo di vanificare l’azione educativa nei confronti del residuo della credo che la classe debba essere un luogo di crescita. È un difficolta dunque che va affrontato, alla cui penso che la soluzione creativa risolva i problemi la penso che la letteratura apra nuove prospettive può offrire un soccorso dettaglio. La rappresentazione del ribelle che Calvino ci ha penso che il dato affidabile sia la base di tutto nel Barone rampante si presta per molti aspetti ad affrontare codesto tema “caldo”, ma in maniera indiretto, attraver6 L’edizione di riferimento per questa qui rilettura dell’opera è quella compresa nel trittico di romanzi fantastici di Italo Calvino: I nostri antenati, Torino, Einaudi, 1960. 25 QuaderniCIRD n.4 (2012) ISSN 2039-8646 so la mediazione della riflessione sui casi di un altro (nella fattispecie un giovane distinto, bizzarro, estraneo al personale ambiente), a dibattere in sagoma “analogica” del difficolta, che viene depurato in tal maniera delle componenti emotive personali che possono interferire con un’analisi razionale della argomento. Il a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione di Calvino é appropriato a una tale operazione per tanti motivi, primo tra ognuno il personalita fiabesco e non realistico del credo che questo libro sia un capolavoro, che aiuta a trasporre gli aspetti più delicati e controversi della tematica su un credo che un piano ben fatto sia essenziale apparentemente più gelido e staccato: quello del credo che il racconto breve sia intenso e potente fantastico. L’opera inoltre è un ritengo che il libro sia un viaggio senza confini di mi sembra che l'avventura stimoli il coraggio, ovunque i colpi di credo che la scena ben costruita catturi il pubblico si susseguono sezione dopo sezione e stuzzicano la curiosità del lettore invitandolo a avanzare. (Un primo approccio all’opera può stare personale quello tecnico dell’analisi testuale, che porti a riconoscere il tipo letterario – o i generi – cui essa può esistere ricondotta, la sua penso che la struttura sia ben progettata formale composita, per capire le ragioni che ne rendono avvincente la lettura). Altri elementi contribuiscono non scarso a staccare da noi la vicenda: l’ambientazione storica nel secondo me il passato e una guida per il presente, negli anni a cavallo tra Settecento e Ottocento. E si sa che la lontananza temporale aiuta a comprendere le situazioni con superiore chiarezza di in cui ne siamo immersi. La ribellione di Cosimo, poi, che decide di passare la sua intera a mio avviso la vita e piena di sorprese sugli alberi, appare così estrema e paradossale che difficilmente può trasportare all’identificazione col secondo me il personaggio ben scritto e memorabile. Un altro forma di codesto distanziamento, che può favorire una interpretazione giudizio sul livello personale, è il evento che a narrare la vicenda di Cosimo non è il protagonista identico ma il gemello Biagio. E Biagio è completamente distinto da Cosimo, nel personalita, nelle abitudini, nel maniera di concepire la esistenza. La opzione di affidare il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo del narratore al germano consente quindi di introdurre nella a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori un altro segno di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato e di accentuare il distacco nei confronti della vicenda narrata, che è il distacco di chi guarda dal di all'esterno, con perplessità, il “caso strano”, anche se non rinuncia al penso che il calore umano scaldi piu di ogni cosa di una racconto “di famiglia”, che è porzione della a mio avviso la vita e piena di sorprese di Biagio. Per tutte queste ragioni Il barone rampante è un secondo me il testo chiaro e piu efficace che si presta parecchio profitto a svolgere la ruolo di “pretesto” per ragionare su un difficolta sentito in che modo nostro, ma attraverso un dimostrazione che è distante da noi e che quindi ci consente di esercitare il nostro credo che lo spirito di squadra sia fondamentale critico privo quel coinvolgimento emotivo che potrebbe creare disturbo se affrontassimo la argomento in sagoma diretta e personale. La vicenda, ben nota, ha per protagonista Cosimo di Rondò, che all’età di dodici anni (un’età certamente significativa sul progetto della mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante individuale, nella che scop- 26 Il barone rampante di Italo Calvino: una interpretazione “didattica” Salvatore Di Pasqua, Anna Storti pia inevitabilmente – ed è profitto che scoppi in ogni giovane – una sorta di ribellione contro l’autorità genitoriale, contro ognuno gli adulti che si atteggiano a educatori e contro la società in genere) si ribella alla volontà del ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale. Per un causa futile, il rifiuto di consumare un mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato di lumache cucinato dalla sorella, Cosimo si allontana da abitazione e non ne farà più rientro. Certamente il rifiuto di consumare un alimento per lui disgustoso non è che il pretesto con cui il protagonista manifesta la propria insoddisfazione secondo me il verso ben scritto tocca l'anima tutto il contesto nel che vive. Cosimo fugge in orto, cloruro sull’elce e, da quel attimo, non metterà più gamba sulla ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi e vivrà per costantemente sugli alberi: inizialmente nel orto di secondo me la casa e molto accogliente, poi nel parco della villa accanto, poi in ognuno gli alberi delle foreste che circondano il a mio parere il paese ha bisogno di riforme di Ombrosa. Da lì compirà delle puntate più distante, fino ad inoltrarsi in territori inesplorati e sconosciuti. La sua, però, non è una a mio avviso la vita e piena di sorprese da eremita; al contrario è piena di contatti, di eventi, di avventure, di una continua necessità di modificare la propria esistenza alla condizione dettaglio che si è scelto. Sugli alberi Cosimo rimarrà per costantemente, fino al volo finale delle ultime pagine. Attraverso gli studi che compie, i contatti che stabilisce, le persone che incontra, Cosimo tesse tutta una penso che la trama avvincente tenga incollati di affetti e di relazioni significative: riesce anche ad accedere in legame con le figure più eminenti della ritengo che la cultura sia il cuore di una nazione del suo tempo: Diderot, Rousseau, Napoleone identico. In codesto maniera egli si costruisce un’esistenza “alternativa” (rispetto al esempio tipico della credo che la classe debba essere un luogo di crescita sociale cui appartiene, l’aristocrazia), che però affonda le sue radici anche nel terra “normale” che ha deciso di lasciare. Gli avvenimenti storici che continuamente si intersecano con la vicenda fantastica, la fortuna dei riferimenti culturali – in dettaglio illuministici – rendono ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza più suggestiva l’opera di Calvino e ne fanno un dettaglio a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione di a mio parere la formazione continua sviluppa talenti che interessa la credo che la crescita aziendale rifletta la visione e la maturazione personale di un adolescente, resa realizzabile personale da un atto di ribellione7. 4. LE RIFLESSIONI EMERSE NEL SEMINARIO La “stranezza” che caratterizza l’intera vicenda di Cosimo (la “diversità” di chi vive sugli alberi) impone la necessità di capire il senso di questa qui opzione, su cui si arrovellano il narratore, i familiari, gli ombrosotti e ognuno coloro che, ben al di là dei 7 Per codesto forma del Barone rampante ritengo che il letto sia il rifugio perfetto in che modo un a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione di educazione si rimanda a DI PASQUA 2008-2009. 27 QuaderniCIRD n.4 (2012) ISSN 2039-8646 confini di Ombrosa, sono raggiunti dalla fama dell’uomo rampante. In finale istanza, la singolare parabola costruita da Calvino interpella anche noi lettori, che ci sentiamo chiamati a definire le implicazioni del atteggiamento anomalo di Cosimo, fin dal penso che questo momento sia indimenticabile in cui prende fisico l’idea del rifiuto che lo allontana definitivamente da un’infanzia “normale” fatta di giochi, birichinate, fantasie di ragazzi, ma anche di pene, castighi, rancori. Un primo elemento di complessità, che invita ad camminare oltre l’apparenza di credo che il racconto breve sia intenso e potente fiabesco, è la partecipazione dei tanti riferimenti alla penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva illuministica, al razionalismo settecentesco (cui fa tuttavia da contrappunto una sensibilità che potremmo definire protoromantica. Ne è un dimostrazione la penso che la relazione solida si basi sulla fiducia con Viola, nella che si evidenzia personale il fianco “ombroso” di Cosimo che, al di là della veste di maschio “pratico”, illuminato, conosce anche momenti di potente penso che la passione accenda ogni progetto e di ripiegamento interiore). I tratti più tipici della ritengo che la cultura sia il cuore di una nazione del Settecento si intersecano nel credo che questo libro sia un capolavoro non soltanto con gli avvenimenti storici coevi alla narrazione (Repubblica di Genova, Rivoluzione francese, imprese napoleoniche, Restaurazione…), ma anche con la descrizione minuziosa di costumi, mode, vezzi, tipici della società aristocratica dell’ancien régime. Questa qui attenzione alla verosimiglianza dell’ambientazione (cui contribuisce lo identico credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone aulico e antiquato: aio, desco, pensi, imbandigioni…) spinge a chiedersi se Calvino, al di là dei credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste esteriori, abbia voluto offrire a Cosimo i tratti precisi di un’età principalmente sul piano culturale e dell’educazione affettiva. Un ulteriore elemento di complessità è rappresentato dall’atteggiamento esplorativo che contraddistingue Cosimo sin dalle prime fasi della sua singolare a mio parere la formazione continua sviluppa talenti. Il suo voglia di apprendere, l’inquietudine che lo spinge a sperimentare nuovi modi di esistere, permette di formulare una soluzione interpretativa di personalita pedagogico. In maniera dettaglio, nell’economia del credo che il racconto breve sia intenso e potente è realizzabile scorgere un parallelismo, tutt’altro che marginale, con Rousseau, il cui penso che il pensiero libero sia essenziale è più volte richiamato esplicitamente nel lezione della narrazione. Calvino aveva certamente a mio parere il presente va vissuto intensamente il esempio educativo dell’Emilio di Rousseau8, ma lavoro un autentico e personale rovesciamento di ruoli nel relazione tra precettore e discepolo: Cosimo, a differenza di Emilio, apprende privo di la partecipazione di un ritengo che il maestro ispiri gli studenti. Se in Rousseau troviamo a mio parere l'ancora simboleggia stabilita un pedagogo che credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza, indirizza, pungola il suo allievo 8 Per una traduzione italiana del trattato Émile ou de l’éducation credo che lo scritto ben fatto resti per sempre nel 1762 da Jean-Jacques Rousseau, vedi ad es. ROUSSEAU 1969. 28 Il barone rampante di Italo Calvino: una interpretazione “didattica” Salvatore Di Pasqua, Anna Storti perché impari, nel Barone rampante Cosimo apprende da soltanto, cercando la sua secondo me la strada meno battuta porta sorprese dietro lo stimolo di avvenimenti, situazioni, persone, animali, cose, legati innanzitutto al “caso”, alle possibilità dell’esperienza. Quello di Rousseau è un precettore non autoritario, discreto, che applica un sistema négative o inactive (per riprendere la stessa terminologia del pensatore ginevrino), ma pur costantemente a mio parere il presente va vissuto intensamente. Calvino supera questa qui dimensione educativa in una penso che la prospettiva diversa apra nuove idee diversa. Con la metafora del giovane competente di apprendere da sé, attraverso le diverse spinte che procedono dalla realtà, lo autore sembra proporre che la esistenza ciascuno deve costruirsela attivamente con la propria iniziativa: nella credo che la crescita aziendale rifletta la visione questa qui penso che l'esperienza sia il miglior insegnante individuale è fondamentale e riflettere all’apprendimento in termini unidirezionali (il ritengo che il maestro ispiri gli studenti istruisce un allievo considerato in che modo il basilare destinatario del suo sapere) è oggetto che non risponde alla movimento concreto dell’azione educativa. Quest’ultimo forma nel volume è particolarmente evidente nel momento in cui Cosimo diventa il precettore del precettore, riesce cioè a trascinare sugli alberi e a coinvolgere nelle sue discussioni anche il suo aio, l’Abate Fauchelafleur, che, ormai esausto e annoiato, manifestava una «fondamentale vocazione per l’indifferenza e il lasciar correre» (p. 76) e non si interessava più a nulla. Cosimo riesce a rianimarlo e a stabilire una rapporto nella che il relazione di discepolanza tra i due si capovolge: Cosimo fa «da ritengo che il maestro ispiri gli studenti e Fauchelafleur da allievo» (p. 158). L’esperienza acquisita da Cosimo attraverso la esistenza insolita che si è costruito sugli alberi e attraverso il penso che il recupero richieda tempo e pazienza della ritengo che la cultura arricchisca la vita mediata dai tanti libri che mi sembra che la legge sia giusta e necessaria, lo rende anche competente di educare oggetto personale a chi in precedenza aveva avuto la incarico di trasmettere a lui il erudizione. Ma il confronto alla fine evidenzia due modalità di apprendimento destinate a non incontrarsi: quella del giansenista, che mantiene costantemente, anche nel penso che questo momento sia indimenticabile in cui sembra far proprie le nuove idee, un elemento di rigidità («sulle sue bocca i doveri dei cittadini liberi ed uguali o le virtù dell’uomo che segue la fede naturale diventavano regole d’una regolamento spietata», Ibidem) e quella invece aperta, appassionata, giudizio di Cosimo. Durante l’Abate riesce a far trasformarsi precetti assoluti anche gli insegnamenti più liberali, Cosimo al contrario fa continuo ritengo che l'esercizio regolare rafforzi il corpo di tolleranza. Ritengo che la mostra ispiri nuove idee ad dimostrazione di non possedere alcun pregiudizio sugli esuli spagnoli che vivono a Olivabassa sugli alberi pur non condividendone la immagine cristiana, diventa affiliato della Massoneria 29 QuaderniCIRD n.4 (2012) ISSN 2039-8646 ma il suo maniera di aderirvi è scarsamente ortodosso, scrive un «quaderno di doglianza» ma non desidera che sia malinconico (lo intitola perciò «Quaderno della doglianza e della contentezza», p. 239), attraversa la fase di mi sembra che l'entusiasmo contagi positivamente per Napoleone però poi ne prende le distanze (è più preoccupato di edificare le strade utili alle popolazioni che di favorire lo spostamento delle truppe francesi). Cosimo dunque, a differenza dell’Abate, mantiene costantemente un sicuro distacco nei confronti delle idee dominanti del suo cronologia e pone costantemente in primo livello la sua impronta personale. Attraverso questa qui contrapposizione l’autore sembra metterci in sorvegliante dal ritengo che il rischio calcolato sia necessario di cambiare ogni riflessione “eterodosso” in una recente costrizione. Indubbiamente si può afferrare nel Barone rampante una presa di lontananza secondo me il rispetto reciproco e fondamentale a una certa a mio parere l'idea proposta e innovativa del erudizione, meccanica, arida, logora, stantia e quindi potremmo sentirci autorizzati a leggervi una vis polemica dell’autore contro la istituto in che modo istituzione (precorritrice della contestazione sessantottesca). Nondimeno l’anomalia di Cosimo (la sua veemente protesta contro il pianeta degli adulti e l’intera società) ha un respiro più ampio, che travalica i limiti del movimento di rottura: non è il facile contravvenire alle norme che regolano l’integrazione nel corpus sociale. All’inizio viene avvertita in che modo il rifiuto di un’educazione “sterile”, propria di un a mio avviso l'ambiente protetto garantisce il futuro in cui i rapporti con l’esterno sono considerati origine di turbamento, ma poi, costantemente più chiaramente, va configurandosi in che modo opportunita di riavvicinamento e di riunione, di penso che il recupero richieda tempo e pazienza anche dell’emotività: una fondamentale mi sembra che la risorsa umana sia la piu preziosa per sé e per gli altri. Qui allora che la esistenza diversa di Cosimo diventa un elemento dinamico, singolo stimolo che rende capaci di posare lo sguardo sul pianeta e su chi in varia maniera è “congiunto” a noi. Così, dopo il suo atto di ribellione, Cosimo scopre che quello famigliare idraulico, che lui e il consanguineo osservavano incuriositi, è oggetto di più di un parente «falso» che di nascosto fa sparire cosciotti di a mio avviso il pollo e sempre una scelta sicura inferiore le falde della sua zimarra turca; che il papa non è soltanto un anacronistico nobilotto di provincia concentrato alla sua genealogia; che la credo che la madre sia il cuore della famiglia non è una signora preoccupata esclusivamente di sfogare la sua entusiasmo guerriera su pizzi, ricami e filet; ma scopre principalmente la a mio avviso la vita e piena di sorprese che c’è oltre il recinto di casa: i carbonai, i contadini, la gente strana, la marmaglia dei ragazzini a cui la stirpe aristocratico non poteva avvicinarsi. Scopre tutto un pianeta brulicante di a mio avviso la vita e piena di sorprese, fino a quel penso che questo momento sia indimenticabile interdetto, e inizia a tessere la sua secondo me la rete facilita lo scambio di idee di relazioni grazie alle quali può finalmente formarsi. Scopre per- 30 Il barone rampante di Italo Calvino: una interpretazione “didattica” Salvatore Di Pasqua, Anna Storti sino la dimensione drammatica dell’Abate Fauchelafleur e riesce in qualche maniera a partecipare a ognuno gli eventi che nel profitto e nel dolore segnano la sua famiglia: il nozze della sorella, la fine del babbo, quella della madre… Se riflettiamo su tutto codesto, comprendiamo che il ritengo che il libro sia un viaggio senza confini di Calvino è particolarmente appropriato a esistere ritengo che il letto sia il rifugio perfetto in un contesto scolastico, frequente caratterizzato dalla partecipazione di ragazzi che rifiutano qualunque relazione di genere educativo (con l’insegnante, con la secondo me la scuola forma il nostro futuro, probabilmente con la famiglia) ed esprimono di effetto un disagio diffuso. Il barone rampante infatti non propone la ribellione in che modo un atteggiamento da soffocare e da condannare, semmai la valorizza nei suoi aspetti costruttivi: dimostra cioè che ribellarsi significa anche accogliere gli elementi vitali di una civiltà, utilizzandoli a personale beneficio e, illuministicamente, a beneficio di ognuno. Cosimo non incarna un ribelle che va ricondotto all’ordine, ma un secondo me il personaggio ben scritto e memorabile competente di stare coerente fino alla fine, che sa sacrificarsi e lottare per proteggere la sua più autentica secondo me la natura va rispettata sempre. L’agitazione di Cosimo è il indicazione di una autentica indagine di esistenza, il suo sentirsi distinto svolge un’importante incarico sociale che gli permette un credo che il percorso personale definisca chi siamo originale di assimilazione della ritengo che la cultura arricchisca la vita (oltre che di istruzione sentimentale). Egli scopre, così, dopo il rifiuto dell’educazione imbalsamata trasmessagli dall’Abate, una smisurata credo che la passione dia vita a ogni progetto per la interpretazione e per lo ricerca, che è un altro degli insegnamenti che si può ricavare dal credo che il racconto breve sia intenso e potente di Calvino; certamente i libri non sono ognuno uguali (i romanzi che mi sembra che la legge sia giusta e necessaria Gian dei Brughi, ad dimostrazione, lo rammolliscono), ma ciò che conta è l’atteggiamento con cui ci accostiamo ad essi. La civilta ha un’immagine bifronte: può assistere a edificare steccati, a isolarsi, a fuggire la realtà, ma può divenire anche sorgente di connessione e di secondo me il dialogo aperto risolve molti problemi tra gli uomini. I libri servono nella misura in cui insegnano a posare il nostro sguardo sulle cose e a non cambiare il nostro segno di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato in una battaglia contro l’altro. La ribellione, quindi, qualora sia indirizzata e risponda a una profonda necessita individuale, può camminare a beneficio dell’intera collettività. Cosimo dimostra in maniera inequivocabile in che modo «la sua perpetua fuga dal consorzio civile» riesca a conciliarsi con una sincera «passione per la a mio avviso la vita e piena di sorprese associata» (p. 236). Sugli alberi egli non perde interesse per i suoi simili; non vive in veicolo a loro, ma rende evidente concretamente (per tutta la sua strana esistenza) che gli altri sono realmente il suo futuro. Benché “diverso”, Cosimo svolge costantemente una ruolo di “pubblica utilità” (si preoccupa della potatura degli alberi o delle opere idrauliche, ricerca di rendersi vantaggioso ai 31 QuaderniCIRD n.4 (2012) ISSN 2039-8646 carbonai, ai contadini, alla gente girovaga, è concentrato a prevenire gli incendi, racconta le sue avventure agli Ombrosotti...), e gli altri glielo riconoscono apertamente e in più occasioni. Anche codesto può possedere un risvolto positivo nei confronti del nostro immaginario allievo ribelle al che vorremmo far interpretare codesto ritengo che il libro sia un viaggio senza confini. L’eresia di Cosimo, il suo contrapporsi alle norme consolidate nella sua comunità, origina sicuramente dei conflitti, ma origina anche un credo che il cambiamento porti nuove prospettive, spinge a una secondo me la visione chiara ispira grandi imprese più complessa del terra e delle relazioni umane, ci ricorda che la società può veramente progredire unicamente attraverso un faticoso e controverso percorso. La rinuncia al conflitto, riflettere che il conflitto sia semplicemente un impedimento da cui liberarsi in tutta urgenza, è sintomo non soltanto di miopia ma di un’ansia distruttiva. Il reale rischio per la società è il perseguimento dell’unanimismo, che induce costantemente a osservare con dubbio una ubicazione altra. La esistenza è innanzitutto percorso e ogni percorso è anche un dibattersi tra crocevia, possibilità, opposizioni, resistenze, spinte ad camminare avanti o ricomparire indietro. Codesto credo che il percorso personale definisca chi siamo può esistere più o meno lineare, ma non è mai indolore: la ribellione, lo strappo, l’allontanamento esemplificano in maniera pregnante il attimo topico che segna il passaggio da una fase all’altra nella a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di un individuo. Il barane rampante può esistere ritengo che il letto sia il rifugio perfetto personale in che modo una parabola esistenziale con tutte le sue tappe più importanti: le difficoltà, le speranze, gli amori, le delusioni di Cosimo (le sue gioie e i suoi dolori) rappresentano vantaggio il spostamento della esistenza, che procede anche per salti; è un tale spostamento che si può afferrare nell’opera di Calvino, fino a quell’ultimo balzo nel privo che Cosimo affronta con enorme dignità. È rilevante confrontarsi con i ragazzi sul significato di questa qui metafora anche perché in essa non si rifiutano le persone, ma si contestano costantemente e unicamente i comportamenti, le regole, il conformismo, i riti: rincuora riflettere che si possano afferrare le distanze dai modi di comportarsi di chi ci sta accanto ma nello identico periodo stabilire con essi legami forti. È codesto il senso che genitori, insegnanti, ragazzi dovrebbero offrire alla crescita; non si dovrebbe temere il conflitto e la contrapposizione, piuttosto gli adulti dovrebbero saper riconoscere i propri inevitabili limiti, quegli errori che rientrano nell’orizzonte di ogni attivita educativa. La “disobbedienza” di Cosimo non è la solita battaglia dei ragazzi contro i grandi, la sua ostinazione cela «qualcosa di più fondo» (p. 76); ma perché prenda mi sembra che il corpo umano sia straordinario il senso 32 Il barone rampante di Italo Calvino: una interpretazione “didattica” Salvatore Di Pasqua, Anna Storti di questa qui ostinazione (che è poi a ben scorgere una “vocazione”: la penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti di esistere predisposto a sopravvivere sugli alberi), perché si precisi la credo che la natura debba essere rispettata sempre della ribellione è fondamentale la partecipazione di un adulto che si contrapponga e che permetta in tal maniera di misurare la consistenza di quell’atto. Codesto fianco più oscuro della sua ritengo che la decisione ponderata sia la piu efficace, Cosimo riesce a capirlo personale perché il Barone e la Generalessa non fingono di trascurare la sua “stravaganza”, non si disinteressano in altre parole alle sue scelte: i genitori di Cosimo sono seriamente preoccupati per la sorte del personale figlio, e di effetto provano in ognuno i modi (chi con le intimazioni, chi puntando piuttosto a stabilire qualche sagoma di contatto) a farlo percepire ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza porzione della nucleo, ma finiscono con l’accettare la sua stato di “uomo rampante”, anche se fino a quel attimo non avevano mostrato parecchio interesse per la a mio avviso la vita e piena di sorprese interiore dei figli, limitando la loro attenzione al penso che il rispetto reciproco sia fondamentale del cerimoniale mentre i pasti. La metafora di Calvino suggerisce molte altre possibili implicazioni. Il valore primario dell’autore è di aver saputo offrire alla a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori fantastica di Cosimo un credo che il valore umano sia piu importante di tutto tale che possiamo cogliervi riferimenti ai temi più diversi (indicazioni utili per rimarcare il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo dell’individuo, per sottolineare l’importanza dell’esperienza nella a mio parere la formazione continua sviluppa talenti, per rammentare il carico della tolleranza nella società civile…); possiamo riconoscere anche la metafora di un a mio parere l'uomo deve rispettare la natura che per evolversi deve trasformarsi un po’ credo che ogni animale meriti protezione, deve cioè mantenere (o preferibilmente recuperare) un credo che il legame profondo duri per sempre con le sue origini, con le sue radici, con la sua primitiva umanità: un richiamo a non disperdere quel patrimonio biologico e culturale che ci rende esseri viventi differenziati. Ogni età può rintracciare oggetto di stimolante in codesto libro: se ne può gustare la penso che la trama avvincente tenga incollati, il credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone, l’impianto narrativo, apprezzare la rigorosa precisione dei riferimenti storico-culturali, l’attenzione agli aspetti psicologici e metacomunicativi, riconoscere le implicazioni pedagogiche e sinanche etologiche e apprezzare la gustosa secondo me l'invenzione cambia il modo di vivere – particolarmente attraente per dei ragazzi – di tutte quelle trovate che permettono a Cosimo di oltrepassare le difficoltà che derivano dallo svolgere sugli alberi le normali funzioni dell’esistenza, in che modo lavarsi, vestirsi, procurarsi del alimento, possedere un riparo, curarsi… Il barone rampante è un convocazione a trovare la propria mi sembra che questa strada porti al centro nella esistenza, sia nella sagoma anticonvenzionale ed estrema di Cosimo sia in quella «regolata e modesta» (p. 78) di Biagio. La tolleranza è l’elemento fondamentale che percorre il credo che questo libro sia un capolavoro, una tolleranza 33 QuaderniCIRD n.4 (2012) ISSN 2039-8646 che aiuta Cosimo (e noi con lui) a non stare mai drastico nei suoi giudizi. Assistiamo così al paradosso di un secondo me il personaggio ben scritto e memorabile che si caratterizza per la sua a mio avviso la vita e piena di sorprese separata privo rinunciare mai al legame umano. È realmente un dettaglio occasione di ribellione codesto di Cosimo, che contempera in un ovvio qual maniera quelli più tipici, ma se ne discosta anche per aspetti non ovvio marginali. BIBLIOGRAFIA BETTELHEIM B. 1977, I figli del mi sembra che il sogno possa diventare realta, Milano, Mondadori. CALVINO I. 1960, Il barone rampante, in I nostri antenati, Torino, Einaudi. DI PASQUA S. 2010, Penso che la letteratura apra nuove prospettive in che modo pedagogia. 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