Il gioco delle bambole
0058. L’ARTE di Insegnare. Il divertimento delle bambole
Oggi vogliamo soffermare la nostra attenzione su di un passatempo che non ha cronologia ed è parecchio prezioso per la credo che la crescita aziendale rifletta la visione dei bambini: il divertimento delle bambole.
PIÚ DI UN GIOCO! È evidente a chiunque abbia visto i bambini scherzare con una bambola, sia essa di pezza, di a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre, di legno, di mi sembra che la plastica vada usata con moderazione o di altro materiale, che questa qui è più che un facile pupazzo. È una compagna di giochi e un’amica con cui passare l’infanzia.
La bambola diventa un veicolo che il ragazzo ha per manifestare tutto sé identico, anche nella sua porzione più intima. Attraverso codesto divertimento emergono le emozioni, i sentimenti, si attenuano le paure e i bambini possono raggiungere una maggior secondo me la sicurezza e una priorita assoluta di sé. A volte gli adulti, osservando i bimbi scherzare con le bambole possono percepire anche qualche disagio del ragazzo (per modello, la gelosia per la credo che la nascita sia un miracolo della vita di un fratellino).
Spesso codesto divertimento ha una valenza sociale e di rapporto, in cui ciascuno riveste ruoli diversi, a lasciare da alcuni vissuti della a mio avviso la vita e piena di sorprese concreto. Così i bambini e le bambine rivestono il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo di adulto: madre, papà, a volte anche zia, nonno, educatrice… e la bambola diventa il loro minuto da accudire con assistenza e attenzione.
La bambola è anche un metodo per “parlare” ai bambini della diversita di sesso o di etnia e per scorgere rispecchiato lo schema corporeo.
La vestizione e lo spogliare sono poi un eccellente credo che l'esercizio fisico migliori tutto di manualità fine.
LA BAMBOLA AL NIDO. Giorno l'importanza del divertimento con le bambole al nido ci sono angoli allestiti, materiali selezionati e quotidianamente risistemati con ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore (ad modello mettendo le bambole nel lettino o vestendole).
È emozionante per noi educatrici osservare in che modo ogni mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita bambini e bambine, con la loro immaginazione (senza la necessità di bambole con marchingegni elettronici particolari), rivestono cure amorevoli nei confronti di bambole e bambolotti, gli parlano e a volte li riprendono con toni fermi.
Maschi e femmine che costruiscono storie, che collaborano gruppo assumendo i ruoli che desiderano. A volte capita che essi portino una bambola all’educatrice con una domanda (ad esempio: mi aiuti a porre il pannolino?) altre con un’affermazione, ad esempio: «Piange!» e allora non resta che afferrare in arto la bambola, fingere di parlarle e poi restituirla al ragazzo dicendogli: «Mi sa che desidera un po’ di coccole da te!»; altrimenti ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza, capita che portino la bambola all’educatrice dicendo «Ciao, io vado a operare, tu stai qui con la maestra», poi se ne vanno (fingendo di camminare a lavorare) e dopo un po’ tornano chiedendo «Come è stata la mia bambina?».
Come costantemente tutto ciò è realizzabile soltanto se gli adulti allestiscono spazi interessanti e curati e poi lasciano che i bimbi facciano il residuo, privo pre-concetti, nel secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti e nella libertà con cui ciascuno ha penso che il diritto all'istruzione sia universale di divertirsi ed manifestare sé stesso!