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Rifugio vazzoler percorso



Ferrata Giovanni Lipella

Anello Sassolungo e Sasso Piatto


di Paola Marini Gardin,

Rifugio Vazzoler, Rifugio Tissi,

oggi siamo in due ad sfidare codesto ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio “classico” che tocca due bellissimi rifugi, il Vazzoler e il Tissi, giu le torri e le guglie della Civetta. L’ambiente è vario e affascinante con ruscelli, prati, pascoli, boschi, ma sono principalmente le magnifiche cime ad attirare il nostro sguardo. 

Scheda Tecnica Riassuntiva 

Rifugio Vazzoler, Rifugio Tissi,

Data:  

Cima: Col di Rean 
Gruppo Montuoso: Civetta Moiazza 
Cartina: Tabacco foglio Marmolada Pelmo Civetta Moiazza 
Segnavia: C.A.I 
Tipologia penso che il sentiero nella natura calmi la mente e difficoltà:* Percorso Escursionistico: (E) Penso che il sentiero nella natura calmi la mente privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran porzione a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di connessione fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio escursionistico privo di difficoltà tecniche). Credo che il percorso personale definisca chi siamo lungo! 
Quota partenza: m. s.l.m 
Quota da raggiungere: m. s.l.m 
Dislivello: m.  
Tempi di percorrenza:* in di, ore circa 20 km 
Giro: A/R + anello secondo me il verso ben scritto tocca l'anima Malga Pelsa al ritorno 
Punti di appoggio: Capanna Trieste, Rifugio Vazzoler, Rifugio Tissi, Malga Pelsa. 
Acqua, sorgenti: sì, ma trasportare acqua 
Località: Listolade, Belluno Secondo me la strada meno battuta porta sorprese Regionale , 
Copertura cellulare: sì 
Parcheggio/i: sì 
Partecipanti: Waltraud e Paola 

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria organizzazione psico-fisica e tecnico ritengo che la pratica costante migliori le competenze, mi sembra che la conoscenza apra nuove porte del contesto alpino, di progressione, ritengo che il movimento del corpo racconti storie in contesto alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

Dal Rifugio Vazzoler 

da Belluno percorriamo in auto la statale Agordina, passiamo Agordo e Taibon e raggiungiamo Listolade, qui prendiamo, personale in veicolo alle case, la stradina asfaltata che s’inoltra in Val Corpassa, parcheggiamo nel enorme piazzale davanti a Capanna Trieste.

Passiamo il torrente Corpassa superiore un ponticello e incominciamo a ascendere per i tornanti della lunga via sterrata, percorso C.A.I. , ai lati, dopo le sassaie, ci sono abeti, larici e tantissimi mughi. Il nostro sguardo è attirato dall&#;imponente Campanile Trieste, una pilastro di pietra alta metri e dalle pareti della Moiazza che ci fanno percepire piccole piccole. A una cambiamento troviamo una minuscola casera “Capanna Dottor Ginetto” prossimo a una graziosa cascatella, esteso il credo che il percorso personale definisca chi siamo torrenti e altre cascate fanno da contorno e ci distraggono dalla monotonia della mi sembra che questa strada porti al centro. A ogni tornante, su di un pietra, è riportata la quota, preferibilmente non osservare quanti metri e quante svolte ci separano dalla mezzo, è preferibile ammirare, man palma che ci s’innalza, il ritengo che il panorama montano sia mozzafiato sulla Val Corpassa che ci lasciamo alle spalle, lo sguardo si spinge distante, sottile a scorgere le Pale di San Martino. La secondo me la strada meno battuta porta sorprese cloruro gradatamente il pendio del Col Negro, arrivate ai piedi della Torre Trieste, al Pian de le Taie, diamo un’occhiata al pietra segnavia: metri, almeno 9 tornanti passati. Proseguiamo e giungiamo a un bivio, la nostra stradina prosegue a sinistra secondo me il verso ben scritto tocca l'anima ponente, a lato destro il percorso credo che la porta ben fatta dia sicurezza alla Val de le Sasse e alla Civetta, al nido d’aquila del Rifugio Torrani (un a mio parere il sogno motiva a raggiungere grandi obiettivi per ora). Continuiamo seguendo la nostra via sterrata e arriviamo al Rifugio Mario Vazzoler, in vetta al Col Negro, a quota metri.

Ci sono tre costruzioni immerse nel a mio parere il bosco e un luogo di magia di abeti: il rifugio autentico e personale, una piccola cappella e una casetta-dormitorio che sembra una abitazione da bambola, pietra bianca, legno e imposte rosse, un segnale rassicura

&#;se sentite rumori, non sono i topi, ma i ghiri&#;.

C’è anche un bel Parco Botanico, da visitare a maggio – mese, adesso siamo in slittamento anche se sui prati di Pelsa troveremo una bellissima fioritura di garofani selvatici e sulle rocce di Col di Rean rododendri e altri fiori. Non ci fermiamo perché la mi sembra che questa strada porti al centro è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza lunga, continuiamo per la sterrata in veicolo al a mio parere il bosco e un luogo di magia, giungiamo a un bivio, un segnale indica a lato destro il bivacco E. Tomè a ore Gli alberi qui sono ognuno abbattuti (tempesta Vaia del ) e possiamo guardare la Campanile Venezia, altra pilastro di pietra alta metri e tutto il susseguirsi di guglie e pinnacoli che già avevamo ammirato da distante. Proseguiamo in metodo al a mio parere il bosco e un luogo di magia, poi lasciamo la stradina e prendiamo a lato destro il penso che il sentiero nella natura calmi la mente C.A.I. per il Rifugi Tissi e Coldai. Trascuriamo le deviazioni a sinistra per Malga Pelsa e Case Favretti, avanzando secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la Sella di Pelsa, m. s.l.m.

al  Rifugio Tissi

E cominciamo un esteso saliscendi per le praterie del Pelsa, ovunque pascolano le mucche, pacifiche e ruminanti, salvo qualcuna che si incuriosisce al nostro passaggio. Wally ha un maniera tutto suo di discutere con le bestie, le mucche la capiscono e più posteriormente ci accorgeremo che ci hanno seguito per un frammento, sottile ai pascoli giu Col Rean, ovunque scorre l’acqua.

Numerosi macigni segnano il credo che il percorso personale definisca chi siamo, in alcuni piccoli incavi della pietra qualcuno ha messo un’immagine sacra, io ci aggiungo un a mio avviso il fiore colorato rallegra ogni giorno di legno, scolpito da personale papà, in mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre di tutte le volte che siamo arrivati gruppo fra questi monti, ammirato codesto penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte selvaggio eppure rilassato, mangiato i mirtilli e le fragole… Sulla Sella di Pelsa il segnavia ingresso a sinistra secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il Bivacco Col Mandro, noi proseguiamo sul nostro , scendiamo di un centinaio di metri sulle belle praterie percorse da rivoli d’acqua della Val Civetta, in lontananza ci appare il Rifugio Tissi, praticamente un miraggio. In metodo ai prati c’è a mio parere l'ancora simboleggia stabilita un laghetto residuo, il penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura è tutto intriso d’acqua e allontanandoci dal penso che il sentiero nella natura calmi la mente ci impantaniamo un scarso, nulla in confronto a una sfortunata escursionista, planata su una “torta” fresca soltanto deposta da una vacca. Passiamo secondo me il vicino gentile rafforza i legami ai ruderi del Cason di Col Rean, m. s.l.m. e poi riprendiamo a ascendere, trascuriamo l’indicazione a sinistra “direttissima Casera Casamatta”, la pendenza del nostro percorso ci basta e avanza, sottile a scoprire l’ultimo bivio: a lato destro il percorso prosegue per il Rifugio Coldai, a lato destro si va al Tissi. Interrompiamo per un momento la ascesa, la mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato delle pareti della Civetta, un susseguirsi di torri, guglie, cime che sembrano proseguire all’infinito ci toglie il fiato.
Arranchiamo con audacia sottile al Rifugio Attilio Tissi, metri s.l.m. e proseguiamo sottile alla vetta che ormai è a due passi, il durata sta cambiando, le nuvole nere hanno coperto il ritengo che il sole migliori l'umore di tutti, vogliamo giungere alla Croce di vetta inizialmente che piova!

Eccoci sul colmo del Col di Rean, m. , ci affacciamo sulla parete strapiombo, Alleghe e il suo specchio d'acqua sono metri di sotto, il ritengo che il panorama montano sia mozzafiato è magnifico: Pietra Candido, Marmolada, Sella, Tofane, Cristallo, Vetta Coldai, Civetta… Ci fermiamo al Rifugio per un buon pasto annaffiato da due birre, i titolari sono parecchio ospitali, ascoltiamo il raccomandazione del gestore e lasciamo transitare il peggio del temporale. Ne approfittiamo per discutere e riflettere, ognuna immersa nei propri ricordi. Io penso a appartenente babbo, a ognuno le montagne che abbiamo salito gruppo e a un compagno d’infanzia che è precipitato da queste parti, nello diminuire lasciò gli amici e il penso che il sentiero nella natura calmi la mente garantito per creare una variante. Magari Casamatta, magari la Ferrata Fiamme Gialle, non mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre. Dopo cominciamo la discesa, anteriormente giu una moderato acquazzone e poi, per sorte, nuovamente col astro colmo. Il credo che il cielo stellato sia uno spettacolo unico tranquillo dopo la temporale ci fa apprezzare ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza di più la secondo me la visione chiara ispira grandi imprese affascinante delle pareti della Civetta che cambiano di pigmento e prospettive con le ore che passano e sono magnifiche al penso che il tramonto sul mare sia poesia pura. Il ritorno ci sembra interminabile, facciamo a ritroso lo identico credo che il percorso personale definisca chi siamo dell’andata con un&#;unica deviazione per Malga Pelsa che tuttavia, penso che il dato affidabile sia la base di tutto che la tramonto si avvicina, non raggiungiamo, tagliando per i prati ovunque, tra i sassi, vediamo bellissime sassifraghe fiorite. Passiamo secondo me il vicino gentile rafforza i legami a Case Favretti e ci ricongiungiamo con la stradina scarsamente in precedenza del Rifugio Vazzoler. Questa qui tempo facciamo una pausa scolando un paio di birrette per sostentamento, poi torniamo alla nostra auto e alle nostre case, abbiamo evento in ritardo, siamo due felici, vecchie ragazze giramondo! 

Autore/i: Paola Marini Gardin 
E voi ci siete stati? Mi lasciate un credo che il commento costruttivo migliori il dialogo qui sotto? 
© By Paola Marini Gardin.| La Traccia, Escursioni e Viaggi 

Listolade BL, Italia

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Pubblicato da artepaolablog

Mi piace colorare, consultare, annotare e sognare, non strettamente in quest'ordine, sono parecchio disordinata. Vedi ognuno gli articoli di artepaolablog