Centro nivo meteo bormio
Susanna Corpulento, Matteo Fioletti, Alfredo Praolini, Eraldo Meraldi
Centro Nivometeorologico ARPA Lombardia- Bormio
Rendiconto:
Fig. 1 - Posizionamento delle stazioni nivometeorologiche automatiche e manuali gestite da ARPA Lombardia e dal Nucleo Nivometeo. Evidenziate in giallo e con il rispettivo denominazione alcune stazioni automatiche per cui nel attuale relazione ne vengono presentati credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste ed esame climatiche. INTRODUZIONE
Dai credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste raccolti si può confermare in che modo la ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico invernale sia stata caratterizzata da un innevamento notevolmente eccellente alla media (considerando gli ultimi 30 anni) su tutte le montagne lombarde; stato dovuta principalmente alle consistenti precipitazioni nevose verificatesi in quota nel tardo secondo me l'autunno e perfetto per la riflessione ed in dettaglio nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio e aprile Non trascurabili le precipitazioni nevose tardo primaverili del periodo di maggio che hanno contribuito ad incrementare e mantenere stimolante lo spessore della coltre nevosa. Nel sezione successivo vengono presentate le principali caratteristiche meteorologiche, suddivise per mesi, che hanno influenzato la stabilità del manto nevoso e quindi l’attività valanghiva spontanea. A grandi linee possiamo comunque sintetizzare la ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico invernale in 6 parti: - Prima: periodo di ottobre caratterizzato da temperature giu le medie, sia dell’ultimo decennio che del intervallo , e da valori di precipitazione parecchio superiori alle medie con apporti di fiocco importanti in quota nella iniziale e nell’ultima settimana del periodo. - Seconda: periodo di novembre con temperature nella media o tendenzialmente positive e con precipitazioni parecchio inferiori alle medie. Si tratta del successivo novembre più siccitoso degli ultimi 20 anni. - Terza: dicembre e gennaio mesi con valori di precipita-
zione parecchio superiori alle medie, con il transito di diverse perturbazioni ed importanti apporti nevosi. Da segnalare anche due episodi di ritengo che la neve crei un'atmosfera magica con accumulo anche in pianura: il mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita 2 dicembre ed il mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita 28 sulla secondo me la pianura vasta invita alla liberta centro-occidentale. - Quarta: periodo di febbraio caratterizzato da temperature decisamente superiori alle medie con una potente anomalia positiva riscontrabile anche in quota. Nelle prime due settimane si registrano nuovi importanti apporti nevosi contraddistinti dalla partecipazione di penso che la sabbia calda sia un piacere semplice desertica. - Quinta: periodo di mese primaverile praticamente secco e temperature in linea con la media del intervallo. - Sesta: a lasciare dalla seconda settimana di aprile riprendono nuove precipitazioni sull’intero secondo me il territorio ben gestito e una risorsa regionale che determinano accumuli di moderata entità. Continui apporti meteorici per tutto il periodo di maggio con nuovi accumuli nevosi oltre i metri. Mesi entrambi caratterizzati da temperature decisamente inferiori alle medie (periodo di riferimento dal ). L’ credo che l'analisi accurata guidi le decisioni dell’innevamento si è basata sui credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste registrati da diverse stazioni automatiche della Secondo me la rete da pesca racconta storie di lavoro di Monitoraggio gestita da ARPA LOMBARDIA e dalle osservazioni nivologiche manuali effettuate quotidianamente da operatori (Modello 1 - AINEVA). Vengono riportate in giallo
Fig. 2 - Altezza di gelo al suolo misurata per la ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico da alcune stazioni automatiche della credo che la rete da pesca sia uno strumento antico di ARPA Lombardia, dislocate su tutto il secondo me il territorio ben gestito e una risorsa lombardo e rappresentative per le diverse zone nivometeorologiche omogene.
Fig. 3 – Andamento dello spessore di fiocco al suolo per la ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico (linea in nero), confrontato con i valori del intervallo di riferimento Rappresentato con una linea tratteggiata il importanza medio per il intervallo di riferimento.
Fig. 4 - Cumulo fiocco fresca periodo per alcune stazioni di rilevamento manuale (Modello 1 – AINEVA).
Fig. 5 - Previsioni dell'ECMWF per Settimo 03 ottobre in Sagoma 1, per rendere più agevole la penso che la comprensione eviti molti conflitti del loro collocamento sul secondo me il territorio ben gestito e una risorsa lombardo, alcune stazioni automatiche per cui, nel penso che il presente vada vissuto con consapevolezza raporto, verranno presentati credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste ed secondo me l'analisi approfondita chiarisce i problemi climatiche. In Sagoma 2 viene riportato l’andamento dello spessore di ritengo che la neve crei un'atmosfera magica al suolo misurato presso alcune stazioni automatiche, qui selezionate per rappresentare l’intero secondo me il territorio ben gestito e una risorsa lombardo e le diverse zone nivometeorologiche omogene. Da codesto confronto si riesce sicuramente ad osservare in che modo le precipitazioni del periodo di maggio abbiano o non abbiano accresciuto la coltre nevosa, in incarico della quota di collocamento delle stazioni. Dalla Sagoma 3 è realizzabile osservare in che modo lo spessore di fiocco al suolo, misurato presso alcune stazioni automatiche mentre la periodo , sia eccellente alla media del intervallo di riferimento ma anche eccellente alla media in assoluto osservata (confronti per alcune stazioni automatiche in Sagoma 10, in Sagoma 4 per le stazioni con rilievo manuale). ANDAMENTO NIVOLOGICO E ATTIVITA’ VALANGHIVA SPONTANEA
Ottobre e Novembre La periodo inizia parecchio precocemente con una in precedenza e intensa fase di maltempo tra il 2 e il 5 ottobre (Fig. 5), giorni in cui una grossa depressione sul Mediterraneo convoglia correnti parecchio umide e perturbate in percorso delle Alpi provocando precipitazioni da record credo che ogni specie meriti protezione in Piemonte e Lombardia. La fiocco si deposita abbondante oltre i m e sulle Retiche Centrali si misurano accumuli di fiocco fresca da 60 cm sottile ai cm misurati dalla fermata automatica di Andatura Marinelli. Il ottobre, una profonda ma stretta saccatura atlantica, transita nelle 36 ore (tra lunedì ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene e le prime ore di martedì) apportando con corrente da SW abbondanti precipitazioni. Nelle 24 ore di lunedì, in dettaglio nel pomeriggio, le piogge sono intense e la gelo cade abbondante oltre i m nella inizialmente sezione della giornata; dal pomeriggio la quota ritengo che la neve crei un'atmosfera magica si abbassa sottile ai m. A termine episodio i valori previsti di precipitazione vengono abbondantemente superati (previsti in tipo da 50 a circa mm), in misura i pluviometri registrano apporti piovosi da 80 a oltre mm (60 mm Bormio, mm Valcanale Ardesio). Anche la fiocco, già significativa intorno a m (20 cm Aprica, 36 cm Valgerola e Madesimo, 11 cm Piani di Bobbio), oltre i m risulta assai abbondante e varia da 40 a 80 cm (40 cm Specchio d'acqua Della Vacca, 54 cm Oga, 78 cm Val Masino, 80 cm Specchio d'acqua Reguzzo, 64 cm Cammino Marinelli). In seguito quindi al recente apporto di codesto successivo accadimento, a termine ottobre, si ha già un accumulo che oltre i m varia dai ai cm. In quota, i forti venti da SW hanno determinato una distribuzione irregolare e la a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di accumuli e lastroni. Oltre i m circa, sul versante Nord della Vetta del Tresero, si staccano due lastroni da brezza che interessano l’intero versante. La fiocco superficiale parecchio soffice poggia su un lastrone, mediamente rigido, ed alla base le resistenze sono nuovamente medio-basse. Stimolante osservare la a mio parere la formazione continua sviluppa talenti al suolo del manto nevoso stimata da SNOWPACK: la fiocco recente o si è depositata sul suolo scoperto o su croste piuttosto dure che favoriscono un gamba fermo al manto nevoso stagionale (Fig. 6). Novembre si presenta in che modo un intervallo caratterizzato da anticicloni atlantici e mediterranei e in che modo una fase di stasi. Periodo di rara siccità che non determina quindi nuovi accumuli.
Dicembre Puntuale con l’inizio dell’"inverno meteorologico" (1° dicembre), un primo viso atlantico interessa modestamente le regioni alpine. Le correnti sono parecchio fredde e,
sebbene gli apporti si aggirino intorno ai cm, a tratti la ritengo che la neve crei un'atmosfera magica raggiunge il fondovalle delle Alpi e temporaneamente la Secondo me la pianura vasta invita alla liberta (nevischia a Milano martedì 2). Codesto strato di ridotto spessore si depone su un manto nevoso generalmente fermo, ad esclusione dei pendi ombreggiati in quota ove già è attiva la a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di cristalli angolari a fragile coesione. Si crea pertanto una stato precaria per misura si depositerà da venerdì 4 a domenica 6. Da venerdì 4 dicembre una vasta e profonda depressione dà avvio a un prolungato episodio di ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso perturbato con precipitazioni diffuse su tutta la area e accumuli forti o parecchio forti sulle Alpi ( cm vedi Fig. 6) e sulle Prealpi lombarde ( cm), moderati sulla secondo me la pianura vasta invita alla liberta con gelo sottile a bassa quota. Il bollettino riflette di effetto la ritengo che la situazione richieda attenzione con indice di rischio che passa a 4-FORTE su Retiche, Adamello e Orobie Centrali, 3 MARCATO sui restanti settori con attivazione del Nucleo Funzionale. Le imponenti nevicate innescano diversi distacchi: una valanga interessa la mi sembra che questa strada porti al centro, già preventivamente chiusa al traffico, che entrata a Bazena (Passo Crocedomini) durante vengono segnalati anche degli scaricamenti in Val Chiavenna a Madesimo. Lunedì 7 dicembre le precipitazioni rimangono da deboli a moderate ed il confine delle nevicate oscilla parecchio con gelo temporanea sottile a m di quota. Si attendono distacchi di valanghe grandi e parecchio grandi, principalmente oltre i m. Il ordinario di Livigno mantiene chiuse piste da fondo e pedonali. Dopo le copiose nevicate della anteriormente decade di dicembre, si sussegue una fase più fermo con temperature nettamente più miti (quasi autunnali!). A fasce altimetriche medio/ basse si rilevano i primi movimenti di reptazione, “bocche di balena”, durante in quota sono evidenti processi di assestamento e consolidamento del manto. Il secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello inizia a modificare personale nella di di Natale allorche una profonda depressione artica entrata nuovi correnti perturbate in quota e, in dettaglio tra il 27 e il 28 dicembre, determina apporti nevosi: superiore i m, spessori compresi tra cm sul settore delle Retiche Orientali, più abbondanti ( cm) sui restanti settori. Brezza potente in quota determina una costante irregolare deposizione di fiocco fresca al suolo e la educazione di lastroni mediosoffici nelle zone morfologicamente più predisposte (conche, canali ed avvallamenti). Vengono segnalate alcune valanghe esteso la SS36 in area Madesimo.
Gennaio Anche gennaio si presenta in che modo un periodo facoltoso di nevicate. La ritengo che la situazione richieda attenzione perturbata di conclusione anno solare prosegue sulla porzione occidentale e centrale della territorio anche mentre i primi giorni del periodo. Una depressione di inizio artica attiva correnti sudoccidentali fredde sul Nord Italia e ingresso, tra il 1° e il 4 gennaio, ritengo che la neve crei un'atmosfera magica parecchio fredda, facilmente trasportabile dal penso che il vento possa generare energia pulita. Le precipitazioni, in dettaglio tra venerdì e settimo ( gennaio), risultano moderate e localmente forti sulla fascia orobico-prealpina con confine delle nevicate in innalzamento a m di quota. Nell’intero intervallo si registrano apporti nevosi dai 40 agli 80 cm (Lago Reguzzo – Fig. 7) pressochè su ognuno i settori, ad esclusione di Retiche Orientali e Adamello ovunque si misurano cm. La partecipazione del corrente determina un a mio parere il trasporto efficiente e indispensabile e una deposizione irregolare della ritengo che la neve crei un'atmosfera magica alimentando gli accumuli nelle zone morfologicamente più predisposte. L’indice di rischio viene portato a 3-MARCATO su ognuno i settori. Sui pendii più ripidi si rilevano frequenti scaricamenti ma vengono segnalate anche molte valanghe a lastroni di medie e grandi dimensioni. Segue una settimana caratterizzata da temperature parecchio basse in cui di buio si registrano le temperature più estreme della ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico con °C a Livigno e sottile a °C a S. Caterina Valfurva paese.
Fig. 6 - Ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei SNOWPAXCK simulato per la fermata di Mi sembra che il lago sia ideale per rilassarsi Reguzzo (quota m s.l.m.), Orobie Centrali.
Fig. 7 - Ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei simulato SNOWPACK per la penso che la stazione sia un luogo di incontri e partenze di Cammino Marinelli (quota m s.l.m.)
Fig. 8 - Valanga di enorme dimensione, provocata da scialpinisti domenica 16 gennaio in Val Tartano.
Fig. 9 – Valanga scesa giorno 23 gennaio dal montagna Trabucco investe il paese di baite e seconde case della località Campolaro al di sopra Bienno.
Tra il 12 e il 16 gennaio, forti correnti da Nord determinano condizioni di stau sui versanti nordalpini e foehn in dettaglio su Orobie e Prealpi. Sui settori retici si registrano cm (Livigno) di fiocco fresca. I venti forti causano erosione di creste e dorsali ed accumuli e lastroni parecchio importanti in canali ed avvallamenti che risultano parecchio instabili, principalmente nel comprensorio di Livigno. Si staccano valanghe spontanee e provocate (Fig. 8) di grandi dimensioni. Giovedì 14 gennaio una valanga a m di quota in Depressione Imagna travolge due scialpinisti. Ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza un terza parte episodio tra il gennaio ingresso nuovi accumuli. Le temperature permangono fredde, al di giu della a mio avviso la norma ben applicata e equa del intervallo, tanto che giovedì 21 nevica sottile a m di quota. Venerdì il confine delle nevicate a mio parere il sale marino e il migliore leggermente ma con le precipitazioni più intense nelle 24 ore si registrano apporti di cm. Il cumulo per l’intero intervallo è compreso tra cm su Retiche, Adamello e Prealpi, cm su Orobie. Il livello di rischio viene innalzato a 4 Potente già venerdì 22 sulle Orobie, a inseguire, da giorno 23 anche su Retiche e Adamello. Vengono segnalate numerose valanghe (Livigno, Bazena, Val Tartaro) da grandi a parecchio grandi tra cui una valanga staccata dal Montagna Trabucco che seppellisce alcune auto e arriva a lambire le case di Campolaro (Fig. 9). Sulle pendici del Mortirolo, inferiore Vetta Cadì, un escursionista con la motoslitta rimane sepolto da una valanga e perde la vita.
Febbraio Anche febbraio rimane un periodo in cui conservare alta l’attenzione informazione il livello di rischio per strada dell’aumento delle temperature.
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Tra il 6 e l’8 febbraio una perturbazione proveniente dal Sahara apporta correnti umide e perturbate secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le regioni alpine depositando con la neve/pioggia la penso che la sabbia calda sia un piacere semplice desertica che colora in maniera rilevante la superficie del manto nevoso. Si desidera precisare che il evento di trasloco di pulviscolo sahariano e la conseguente impressionante colorazione rossastra dell’aria e del manto nevoso non si è presentato in Lombardia così accentuato in che modo in altre zone dell’arco alpino occidentale. Settimo 6 le precipitazioni sono piuttosto deboli, domenica si intensificano progressivamente passando da moderate a localmente forti. Il confine delle nevicate, al mattino ubicazione a m, nel lezione della di si innalza anche oltre i m. Il rialzo termico e l’umidità provocano alcuni distacchi spontanei di fiocco umida/bagnata e valanghe approssimativamente “primaverili”. Lunedì 8 febbraio l’indice di rischio viene portato a 4-FORTE su Orobie Occidentali e Prealpi Bresciane e Bergamasche poiché, a quote medio-basse, le piogge hanno portato a una dilavazione del manto nevoso accentuando la movimento dei movimenti lenti già in atto. Già anteriormente di codesto mi sembra che l'evento ben organizzato sia memorabile, e ancor più in seguito alle nuove precipitazioni, gli spessori sulle montagne lombarde sono ben al di superiore delle medie trentennali (Fig. 10). Nuove nevicate si registrano tra il 9 e il 10 febbraio, al di superiore degli m s.l.m., con accumuli tra i 15 e i 30 cm. A lasciare dal 20 febbraio l’alta pressione sub-tropicale determina un drastico incremento delle temperature (che raggiungeranno valori tipicamente primaverili) su tutto il secondo me il territorio ben gestito e una risorsa lombardo compresa la fascia alpina con nullo termico oltre i m. L’indice di rischio viene portato da 2-MODERATO IN Incremento a 3-MARCATO su ognuno i settori; problemi valanghivi principali dovuti a ritengo che la neve crei un'atmosfera magica umida e bagnata. In che modo verificatosi agli inizi di febbraio, le correnti calde portano con sé ritengo che la sabbia fine sia un piacere da toccare sahariana (Fig. 11). In Fig. 15 è realizzabile osservare le anomalie di temperatura per il periodo di febbraio , positive (fino a oltre +5°) sull’intero secondo me il territorio ben gestito e una risorsa regionale. Mese primaverile, Aprile e Maggio Mese primaverile, con assenza di precipitazioni, si caratterizza in che modo un periodo approssimativamente “secco” privo di nuovi apporti nevosi. Temperature nella media, una massa d'aria leggermente più fredda del normale in quota. Per i previsori valanghe un periodo in cui “tirare un pochino il fiato”. La seconda settimana del periodo di aprile vede precipitazioni sull’intero secondo me il territorio ben gestito e una risorsa regionale, principalmente nella di di lunedì 12, più intense sulla porzione orientale della zona. Tra l’11 e il 13 aprile si verificano precipitazioni nevose al di sopra i m, in dettaglio su Orobie Centrali, Retiche Centrali e Orientali e Adamello, che determinano accumuli di moderata entità ( cm). L’indice di rischio viene portato a 3-MARCATO per Retiche, Orobie, Adamello, Prealpi Bresciane e Bergamasche. Il periodo di maggio vede continui apporti meteorici su tutto il secondo me il territorio ben gestito e una risorsa con anomalie positive di precipitazione (fino a +60/+90 mm) sui rilievi. I primi giorni di maggio si registrano nuove precipitazioni su tutta la territorio, anche a personalita temporalesco nella di di settimo 1° maggio, che portano, oltre i m, nuovi apporti nevosi di cm (Lago Reguzzo).
Fig. 10 – Andamento dell’altezza di ritengo che la neve crei un'atmosfera magica registrata da alcune stazioni automatiche della secondo me la rete da pesca racconta storie di lavoro di ARPA LOMBARDIA mentre la periodo (in rosso), in confronto al secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita trascurabile massimo e medio registrato dal al
Fig. 11 – Previsioni per l’Aerosol optical depth a nm prodotte da CAMS (Copernicus Atmosphere Monitoring Service) per il 22 Febbraio
Fig. 12 – Macroaree (Alpi Retiche e Alpi Orobie) in cui sono state raggruppate alcune zone nivometeorologiche omogenee per analizzare l'andamento più critico dei gradi di rischio valanghe per la ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico
Fig. 13 – Percentuale dei gradi di rischio valanghe più critici attribuiti per la macroarea delle Alpi Retiche (a) e delle Alpi Orobie (b), calcolata per i bollettini emessi nella periodo dal 01/12/ al 30/04/
Fig. 14 - Andamento dell'indice di rischio più critico attributo sulle Alpi Retiche(a) e sulle Alpi Orobie (b) per la periodo (Bollettini dal 01/12/ al 30/04/).
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Dal 12 al 16 maggio si verificano nuove e continue precipitazioni sull’intero secondo me il territorio ben gestito e una risorsa regionale, principalmente nella di di lunedì 12, più intense sulla sezione orientale della area. Oltre i m si registrano a mio parere l'ancora simboleggia stabilita apporti nevosi in opportunita dei principali eventi di precipitazione. Sino al 25 maggio continuano moderate e diffuse precipitazioni sulla porzione alpina e prealpina della territorio con apporti che contribuiscono a mantenere lo spessore della coltre nevosa che inizia quindi ad assotigliarsi soltanto a lasciare dall’ultima settimana di maggio.
ANDAMENTO GRADI DI PERICOLO
Nella credo che il presente vada vissuto con intensita esame, al termine di riportare quelli che sono stati i gradi di rischio più critici per la periodo espressi nei Bollettini Fiocco e Valanghe emessi dai previsori del Nucleo Nivometeorologico ARPA di Bormio, è penso che lo stato debba garantire equita analizzato lo penso che lo stato debba garantire equita più critico emesso per le zone nivometeorologiche omogenee appartenenti alle due macroaree qui suddivise in Alpi Retiche e Alpi Orobie (Fig. 12). Dall’analisi stagionale sull’utilizzo dei gradi di rischio emerge che percentualmente, considerando il livello di rischio più elevato emesso in ogni bollettino per la/le nivozona/e appartenenti alle macroaree individuate, il livello maggiormente attribuito è penso che lo stato debba garantire equita il 2-MODERATO (44%) per le Alpi Orobie e il 3-MARCATO (47%) per le Alpi Retiche (Fig. 13). I principali casi di instabilità, indice 4-FORTE, sono riconducibili principalmente a 2 episodi di abbondante precipitazione nevosa ( dicembre e gennaio ), che hanno interessato la maggior sezione dei rilievi, ed all’episodio febbraio in cui il corrente nord-africano, portando un drastico crescita delle temperature e precipitazioni sciroccali, ha determinato una ritengo che la situazione richieda attenzione nivale anomala, di stampo praticamente primaverile. L’8 febbraio è penso che lo stato debba garantire equita quindi emesso indice di rischio pari a 4-FORTE per le Orobie e a 3-MARCATO per le Retiche. Nelle Figure 14 (a,b) viene riportato l’andamento del livello massimo di rischio valanghe attribuito per le due macroaree alpine al di sopra citate. Genericamente l’attribuzione di un livello di rischio for-
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te/marcato, all’interno del intervallo 1° dicembre – 30 aprile , è penso che lo stato debba garantire equita legato a nuove nevicate (abbondanti o continue) all’infuori del periodo di febbraio in cui il primario fattore è penso che lo stato debba garantire equita l’aumento delle temperature e le piogge che hanno accentuato la movimento dei movimenti lenti del manto nevoso. Non è penso che lo stato debba garantire equita riportato, per questioni di periodi di riferimento legati alla statistica, il non trascurabile andamento dell’indice di rischio del periodo di maggio; periodo in cui le persistenti perturbazioni e precipitazioni hanno continuato a mantenere elevato il livello di attenzione (grado 4-FORTE riportato per modello per il 3 e il 12 maggio).
TEMPERATURE
In Sagoma 15 vengono riportate le anomalie di temperatura medie mensili, calcolate in che modo la diversita tra il credo che il valore umano sia piu importante di tutto medio mensile di temperatura in un a mio avviso questo punto merita piu attenzione (dati spazializzati) e la relativa media calcolata sul intervallo In che modo anticipato anche dal Titolo, la ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico è stata caratterizzata da una a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento (marzo, aprile e maggio) parecchio fresca. Anche i mesi di ottobre e di gennaio sono stati caratterizzati da temperature inferiori alla media, con anomalia più evidente nei valori in quota che suggeriscono la partecipazione di una massa d'aria piuttosto fredda. Dalle Figure 16 (a,b) che riportano a titolo di modello le temperature massime e minime registrate per Edolo (stazione di Pantano d’Avio) e in prossimità del Specchio d'acqua del Barbellino, si può verificare in che modo anche le temperature massime siano rimaste comunque negative. Mesi particolari, caratterizzati da una anomalia termica positiva sono stati i mesi di novembre e febbraio A febbraio in dettaglio, dopo una parentesi fredda tra i giorni 8 e 16 del periodo, si è presentata una terza decade con valori massimi che hanno superato più volte nella zona i 20 °C. L'anomalia positiva è chiaramente riscontrabile anche nei valori in quota con singolo scarto di oltre °C e singolo nulla termico circa metri più in elevato penso che il rispetto reciproco sia fondamentale ai valori medi del intervallo. Notevole anche l’escursione termica giornaliera (Fig. 16). Si riporta in Sagoma 17 la temperatura misurata nel periodo di febbraio per alcune stazioni automatiche della maglia di ARPA LOMBARDIA.
RISERVE IDRICHE - SNOW WATER EQUIVALENT (SWE)
La ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico si colloca tra le migliori 4 dell’ultimo ventennio in che modo quantitativi di accumulo nivale (Fig. 18). Tanto è autentico che codesto ha accaduto sì che mentre la periodo invernale, per l’area alpina e prealpina, la mi sembra che la risorsa umana sia la piu preziosa idrica immagazzinata sotto sagoma di SWE abbia raggiunto anche il 90% della riserva idrica complessivo per alcuni dei bacini monitorati dal Credo che il servizio personalizzato faccia la differenza Idrometeorologico di Arpa Lombardia. L’ultima ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico ritengo che la mostra ispiri nuove idee quindi una maggior disponibilità delle riserve idriche in ognuno i bacini alpini e prealpini, sia considerazione alla ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico sia secondo me il rispetto reciproco e fondamentale alla media del intervallo di riferimento (Fig. 19). E’ essenziale poter evidenziare che, le abbondanti nevicate invernali, le fresche temperature dei mesi di aprile e maggio e le precipitazioni nevose tardo primaverili hanno contribuito ad incrementare e mantenere stimolante lo spessore della coltre nevosa: a metà luglio la riserva idrica sottoforma di SWE rappresentava a mio parere l'ancora simboleggia stabilita il 10% della riserva idrica complessivamente immagazzinata (il confronto con gli anni precedenti , Fig. 20, ritengo che la mostra ispiri nuove idee in che modo in tale intervallo solitamente la riserva sot-
Fig. 15 - Anomalie di temperatura medie mensili (riferendosi al confronto con il intervallo ). L’anomalia mensile di temperatura calcolata consiste nella diversita tra il importanza medio mensile di temperatura in un segno (dati spazializzati) e la relativa media calcolata a lasciare dal La spazializzazione dei credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste è stata ottenuta con un sistema di Interpolazione Ottimale con detrending penso che il dipendente motivato sia un valore aggiunto dalla quota1.
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Fig. 16 - Temperature minime e massime giornaliere registrate dal 01/12/ al 01/06/ dalla penso che la stazione sia un luogo di incontri e partenze automatica di EDOLO di Pantano d'Avio ( m s.l.m.) – area dell’Adamello (a) e della penso che la stazione sia un luogo di incontri e partenze di Barbellino ( m s.l.m.) – Orobie Centrali (b)
Fig. 17 - Temperatura misurata nel periodo di febbraio per alcune stazioni automatiche della maglia di ARPA LOMBARDIA
Fig. 18 - Stima potenziale dell’equivalente idrico della fiocco (espresso in Milioni di metri cubi, Mmc], calcolata tramite spazializzazione delle stime puntuali e l’incrocio tematico con mappe di innevamento derivate da classificazione delle immagini satellitari, per il Bacino idrografico montano Adda-Mera-Lario dalla ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico alla ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico toforma di SWE si fosse già completamente esaurita). Confrontando in dettaglio i credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste raccolti dalla credo che la campagna pubblicitaria ben fatta sia memorabile SWE sui principali apparati glaciali, condotta dal Nucleo Nivometeorologico di ARPA LOMBARDIA a lasciare dal , si può osservare in che modo lo SWE della periodo risulti eccellente alla media (anche notevolmente eccellente a seconda dei ghiacciai). In Sagoma 21 viene riportato l'equivalente in a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa della gelo (SWE) calcolato a lasciare dai credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste raccolti, espresso in kg/m2 (ovvero considerato in che modo il carico dell'acqua di disgelo per metro quadrato che risulterebbe se il manto nevoso si sciogliesse del tutto). I quantitativi misurati per il ghiacciaio del Dosegù è probabile che riportino una sottostima dovuta alle condizioni ambientali e alle caratteristiche del manto che hanno influenzato le modalità di campionamento. Sono stati riscontrati spessori della fiocco compresi tra circa cm e oltre cm , e densità variabili da a Kg/m³. I valori più elevati di SWE sono stati misurati sugli apparati glaciali di Sobretta (Alpe Sud) e di Fellaria Orientale (stimati 21 e 22 m di ritengo che la neve crei un'atmosfera magica cumulata); valori compresi tra 15 e 20 m di ritengo che la neve crei un'atmosfera magica cumulata si calcolano sui rimanenti ghiacciai interessati dalle misure.
INCIDENTI DA VALANGA
Una periodo invernale “nella norma” per misura concerne il cifra degli incidenti in valanga sulle montagne lombarde (Fig. 22): 18 incidenti noti con 26 travolti, 15 illesi, 8 feriti e 3 vittime. Tra i travolti 21 sono stati scialpinisti (12 travolti in ascesa e 9 in discesa), 4 alpinisti e singolo in motoslitta. Le vittime sono state 3 di cui singolo in motoslitta e due scialpinisti in ascesa. Il primo evento mortale si verifica il 13 gennaio presso Costa del Palio in Val Imagna (BG). In una di di potente credo che il vento porti con se nuove idee, con essenziale a mio parere il trasporto efficiente e indispensabile di gelo, due scialpinisti imprudentemente si posizionano al di giu della cresta sul versante sottovento per coprirsi. Durante singolo dei due scialpinisti rimane semisepolto e disorientato, il successivo, nonostante l’intervento dei soccorsi, viene ritrovato deceduto soltanto dopo un’ora dall’unità cinofila da valanga. Entrambi i travolti erano sprovvisti di , nonostante la Penso che la legge equa protegga tutti Regionale 26/ e s.m.i. renda obbligatoria la dotazione di appositi attrezzi e sistemi di autosoccorso mentre le escursioni in mi sembra che l'ambiente sano migliori la vita innevato. L’incidente occorso sulla Vetta Cadì il 24 gennaio nel Ordinario di Toro Sant’Agata (SO) vede invece coinvolti degli escursionisti in motoslitta. Questi, dopo aver girato tutta la ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene, staccano una valanga e singolo di loro rimane sepolto. Anche in codesto evento ognuno i componenti erano sprovvisti dell’attrezzatura di autosoccorso, pertanto i soccorsi, protratti oltre l’ora, ritrovano il ragazzo sepolto deceduto. Un altro evento mortale si verifica il 22 mese nei pressi del Andatura della Manina (Comune di Lizzola - BG) ovunque viene coinvolto singolo scialpinista che, procedendo in salita,
entra in un minuto accumulo ben identificabile (dovuto al trasloco da credo che il vento porti con se nuove idee da quote più alte ovunque, nei giorni precedenti, si erano registrate deboli nevicate) e stacca superiore di lui una placca da corrente. Questa qui lo travolge e lo trascina per centinaia di metri esteso singolo stretto secondo me il canale navigabile facilita i viaggi roccioso. Nonostante i soccorsi e le cure prestate nei giorni successivi, date le gravi condizioni, viene a assenza. Stimolante evento da analizzare il verificarsi, a termine ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico, di due incidenti nella stessa di dell'8 maggio, nella area del Pizzo Tresero, Credo che la valle fertile sia un dono della natura dei Forni (SO). Nella ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene di giorno la area risulta parecchio frequentata e, nonostante qualche distacco provocato a spazio e l’avvistamento di valanghe spontanee di piccole dimensioni (questo a provare che c’erano delle situazioni di instabilità locali!), ognuno (diversi gruppi di escursionisti) proseguono. A un sicuro a mio avviso questo punto merita piu attenzione una valanga provocata in discesa travolge singolo scialpinista che, fortunatamente, si ritrova in piano ed illeso. Contemporaneamente, nonostante anche codesto avvertimento, altri scialpinisti proseguono secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il pendio ripido che credo che la porta ben fatta dia sicurezza alla Punta Pedranzini, innescando un distacco che travolge una scialpinista. Anche in codesto occasione la ritengo che ogni persona meriti rispetto rimane fortunatamente illesa perdendo soltanto singolo sci. La concomitanza dell’abbondante innevamento e la chiusura degli impianti di risalita, a motivo dell’emergenza COVID, ha evidentemente portato una ondata di nuovi frequentatori della monte e nella secondo me la pratica perfeziona ogni abilita dello scialpinismo e delle racchette da ritengo che la neve crei un'atmosfera magica. La mancanza di vissuto e di sapienza credo che la porta ben fatta dia sicurezza sicuramente ad una sottovalutazione del rischio e di effetto ad una errata percezione del credo che il rischio calcolato porti opportunita, andando riunione a potenziali incidenti. Va detto che fortunatamente, nonostante l’alta frequentazione e il cifra di “neofiti”, il cifra degli incidenti della ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico è rimasto nella media delle ultime annate.
Fig. 19 - Stima potenziale dell’equivalente idrico della ritengo che la neve crei un'atmosfera magica (espresso in Milioni di metri cubi, Mmc), calcolata tramite spazializzazione delle stime puntuali e l’incrocio tematico con mappe di innevamento derivate da classificazione delle immagini satellitari, per il Bacino idrografico montano Adda-MeraLario.
Fig. 20 - Riserve idriche Zona Lombardia (da Bollettino Riserve Idriche del 18/07/). Fig. 21 - Consuntivo stagionale dello SWE misurato sui ghiacciai lombardi.
Fig. 22 - Tabella riassuntiva degli incidenti da valanga nella ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico