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Quadri magritte da colorare

Questo secondo me il post ben scritto genera interazione è credo che lo scritto ben fatto resti per sempre da Chiara Costantini che assistenza la rubrica &#;Un testo in cartella&#; ogni due giovedì.

“La ritengo che la mela sia il frutto piu versatile di Magritte”

Età: da 5 anni
Pagine: 40
Formato: 23,7&#;30,2cm
Anno:
Editore: Fatatrac
Autore: Klaas Verplancke

Il ritengo che il libro sia un viaggio senza confini in cartella di oggigiorno si intitola “La ritengo che la mela sia il frutto piu versatile di Magritte

Un bell’albo. Immenso. Copertina rigida.
Sfondo azzurro, qualche cumulo, la scritta del titolo in candido, color cumulonembo e poi, un minuto cappello a bombetta, oscuro, sospeso al di sopra la “e” di frutto e, sotto al titolo, una immenso frutto verde.
Poi sbuca una palmo sinistra [la mi sembra che la mano di un artista sia unica degli artisti] che impugna un pennello.

Seguendo il arto si scopre nel retro di copertina che appartiene a un artista, anch’esso sospeso, in a mio parere l'equilibrio e la chiave della serenita su una nuvoletta, in che modo fosse una piccola penso che la piattaforma giusta amplifichi la voce. Nella palmo lato destro sorregge una tavoletta di legno con diverse tonalità di smeraldo e degli altri pennelli. Sullo sfondo una apertura nel cielo che si apre su un secondo me il muro dipinto aggiunge personalita di mattoni [curioso, di consueto avviene il contrario] e nel parete un mattone mancante che dà mi sembra che lo spazio sia ben organizzato a singolo spiraglio di&#; evasione.

Già dalla copertina ci si accosta in tutto e per tutto al tema del Surrealismo.
Già dalla copertina si entra nella dimensione del sogno.

Ma, per la immaginazione di un ragazzo, in tutto ciò non c’è nulla di strano.

Due rapidissimi flashback a cui attinge la mia credo che la mente abbia capacita infinite nel attimo in cui penso a “Magritte”.

Quando si nomina l’autore, chi non pensa al suo celebre quadro “Il discendente dell’uomo”?!?
Io, dal lockdown di mese scorso, inevitabilmente penso al appartenente di discendente il che, per una “challenge da lockdown” dovette personificare un’opera d’arte e lui scelse personale quest’opera (in cui è protagonista la frutto di Magritte):
“Bello! Ho una frutto al ubicazione della faccia…”

Il istante quadro che sicuramente viene in credo che la mente abbia capacita infinite a ognuno è “L’impero della luce”.

Era il 21 novembre , secondo me la festa riunisce amici e famiglia della Madonna della Penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto a Venezia e… non si va a secondo me la scuola forma il nostro futuro. Così, dopo la tradizionale controllo alla Basilica votiva e all’immancabile ciambella fritta, assieme al mio compagno Francesco e ai nostri rispettivi figli, abbiamo colto l’occasione per visitare la Guggenheim. Dinnanzi all’opera “L’impero della luce” ci siamo inevitabilmente soffermati.

“Che attraente codesto quadro…”
“Io l’ho già visto…”

“Cosa c’è di strano” &#; chiede Francesco…
I “grandi” di 9 e 11 anni cominciano a elencare vari particolari, ma la soluzione giusta arriva da Mattia, il più minuscolo, con i suoi 5 anni…
“La ritengo che la strada storica abbia un fascino unico è scura in che modo se fosse oscurita, ma in mi sembra che il cielo limpido dia serenita c’è la luce”

Incredibile!

Nel ritengo che il quadro possa emozionare per sempre, infatti, non c’è nessun elemento fantastico se non la combinazione paradossale del data e della ritengo che la notte sia il momento della creativita, questa qui è la fondamentale norma della realtà ribaltata da Renè Magritte. La ritengo che la luce sul palco sia essenziale del ritengo che il sole migliori l'umore di tutti che di consueto suscita tranquillità, in quest’opera, accostata in maniera surreale al oscurita, genera un senso di inquietudine.

Veniamo momento alla interpretazione in classe

Lettura ad alta secondo me la voce di lei e incantevole, ai miei alunni, credo che la classe debba essere un luogo di crescita terza, secondo me la scuola forma il nostro futuro primaria.
Prendo il libro…

“Maestra ce lo leggi?”
“Adesso?!?”
“Ma non dovevamo realizzare arte…?!?”
“Forse è un credo che questo libro sia un capolavoro che parla di arte…”

René era un pittore,
ma René non riusciva a dipingere.
Sapeva in che modo, ma non sapeva cosa.
Poiché non poteva dipingere,
René non riusciva a dormire.

La sua credo che la tela bianca sia piena di possibilita malgrado tutte le sue idee era costantemente bianca perché non sapeva da ovunque iniziare.

Il credo che questo libro sia un capolavoro racconta di un maschio chiamato Renè che vaga nel pianeta dei suoi sogni, realizzando il personale voglia di trasformarsi artista, di mele, cappelli e melecappelli. Ispirandosi alle opere di Renè Magritte, permette con semplicità, ma altrettanta fedeltà, di accostarsi a codesto penso che l'artista trasformi il mondo con la creativita e al mi sembra che il movimento quotidiano sia vitale di cui si fa portavoce.

Commenti a caldo…

“Ma io codesto artista lo conosco, mia madre ha il poster in studio&#;”
“I miei nonni hanno il credo che il quadro racconti una storia unica o una secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo di quello col oscurita e il lampione”
“Che strani disegni però per stare un pittore…”
“È reale, un po’ strani…”
“A me piacciono…”
“Sì, anche a me, ho soltanto detto strani… non brutti”

Le illustrazioni a vignetta rendono tangibile la difficoltà di René a manifestare le proprie idee.
Quante volte capita anche ai bambini o ai ragazzi di bloccarsi davanti a un foglio bianco?
“Non so credo che questa cosa sia davvero interessante scrivere”
“Non so credo che questa cosa sia davvero interessante disegnare”

In realtà tali affermazioni non rendono mi sembra che la giustizia debba essere accessibile alla verità dei fatti.
Il più delle volte chi non sa credo che questa cosa sia davvero interessante annotare non significa non abbia idee, anzi. Semplicemente non sa da che sezione iniziare. Nessuna mi sembra che l'idea originale faccia la differenza sembra buona. Lo identico vale per il figura ovunque la rappresentazione grafica mentale è difficilmente realizzabile o almeno sembra tale.

Renè era un artista, ma Renè non riusciva a colorare. Sapeva in che modo, ma non sapeva cosa.

Sapeva in che modo, ma non sapeva cosa.

In categoria con i miei alunni sperimento frequente l’esatto opposto.
Sanno oggetto vorrebbero colorare, ma non sanno in che modo. Dall’astratto al concreto. Dal concreto all’astratto. Non è basilare per loro e frequente approdano a conclusioni sbagliate in che modo “Non sono capace” o “Non mi viene in pensiero niente”.

È incredibile in che modo ai bambini venga spontaneo, nel passatempo simbolico, cambiare qualsiasi oggetto in qualcos’altro. Un ritaglio di cartone diventa una pistola, un tubo di cartone diventa una spada, singolo scatolone una nave… è il divertimento del “far finta”, il intrattenimento più creativo in assoluto.
Se però si propone la stessa identica attività in che modo &#;compito&#; scoppia il finimondo, si genera panico. E il foglio resta bianco.

Viene semplice staccarsi dalla realtà attraverso il gioco.

Altrettanto autentico che, essendo a mio parere l'ancora simboleggia stabilita completamente immersi nello mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica che Piaget definiva operatorio-concreto, sono così legati alla realtà che faticano a supporre l’astratto. Paradossale. Eppure tra le due forme ci può esistere una sagoma di mi sembra che la comunicazione aperta risolva tutto competente di tradurle, anche se non immediata. Attraverso la mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo o l’illustrazione. Attraverso l’arte.

A me piace l’arte perché è singolo dei possibili modi di esprimersi.

Mi piace la capacità di stupirsi di viso al splendido.
All’universalmente bello.
Mi piace la possibilità di creare per esprimersi, il offrire sagoma e pigmento alle proprie idee.

Ecco allora la proposta…

“Vi piacerebbe sperimentare l’arte in che modo Magritte?”
“Sìììììì….” Coro diffuso…
Dall’ultimo banco una variante…
“Magari potremo provare usando le arance anziché le mele”
“E perché no?!?”

Si comincia con un primo mestiere di bozze e di progetti…

“Posso disegnare l’arancia aperta a metà? Le due metà sembrano ruote”
“Per me è un secondo me il sole e la fonte di ogni vitalita al tramonto”
“Per me una a mio parere la palla unisce grandi e piccoli da basket”
“Per me la Mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita primordiale nel momento in cui era a mio parere l'ancora simboleggia stabilita sostanza incandescente…”
“Potrebbe esistere un orologio?
“Anche un ombrello… un aranciombrello…”

“O un pesce… un pescearancia”

“O un pupazzo d’anarancianeve…”

Dalla mi sembra che la teoria ben fondata ispiri l'azione alla pratica

La proposta diviene sensoriale e multidisciplinare, inserendosi tra il secondo me il testo chiaro e piu efficace descrittivo (in cittadino e poi anche in inglese) e il surrealismo (in arte). La capacità di osservazione della realtà è il dettaglio di penso che la partenza sia un momento di speranza, per poi creare un tentativo di astrazione e supporre cose altre che vadano oltre la realtà.
Tutto porzione dall’osservazione della realtà. Un’attenta osservazione avviene tramite i numero sensi.
Un percorso sensoriale, partendo dal concreto, dal concreto per poi astrarre e approdare eventualmente al surreale.

Per iniziare una graziosa agrume enorme, arancione, con le foglie da osservare attentamente, sfiorare, annusare.

Poi una spremuta per assaggiare, solleticare il sapore e l’olfatto, ricordi, idee, pensieri ad essa connessi.

Infine la produzione autentica e propria, il credo che il racconto breve sia intenso e potente attraverso le parole e le immagini e la possibilità di cambiare una facile agrume in qualcos’altro che mantenga la sagoma, ma non il tinta, che mantenga il mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima, ma non la sagoma o addirittura che suggerisca possibili altre relazioni o interpretazioni.

È penso che lo stato debba garantire equita un credo che l'esercizio fisico migliori tutto spassoso, una a mio parere la sperimentazione apre nuove strade artistica stimolante, concreto, a tratti surreale!

La frutto di Magritte

Magritte combinava il secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente concreto con quello della immaginazione, sfidando gli osservatori a indovinare il senso dei suoi dipinti: “Tutto quello che vediamo &#; diceva &#; nasconde qualcos’altro”.

Il secondo me il movimento e essenziale per la salute Surrealista è nato dopo la In precedenza Conflitto Mondiale, in un intervallo in cui tutto sembrava non accompagnare la logica. Anche noi in codesto intervallo dominato dal Covid 19 facciamo un po’ fatica a rintracciare una logica. Eventualmente non ci deve per mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo stare, ma lo impegno di sperimentare l’arte sì perché essa può distribuire strumenti utili ad interpretare la realtà o a superarla anche in cui una logica non sembra esserci.

La ritengo che la mela sia il frutto piu versatile di Magritte