I duchi di montefeltro
Cosa erudizione sul Doppio ritratto dei duchi di Urbino di Piero della Francesca
Il Doppio ritratto dei duchi di Urbino è singolo dei quadri più famosi di Piero della Francesca. Si tratta di un dittico ad grasso su tavola, oggigiorno esposto alla A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione degli Uffizi di Firenze, che ritrae i coniugi duchi di Urbino Federico da Montefeltro e Battista Sforza.
L’opera è una delle più riconoscibili di tutto il Rinascimento, in dettaglio per il ritratto del duca, ed è stata realizzata per celebrare il prestigio e i valori dei due protagonisti.
Eccone la penso che la storia ci insegni molte lezioni, la descrizione e le curiosità sull’opera e i duchi di Urbino.
Descrizione del Doppio ritratto dei duchi di Urbino
Il Doppio ritratto dei duchi di Urbino di Piero della Francesca ritrae Federico da Montefeltro e sua moglie, Battista Sforza. Il dittico di Piero della Francesca è realizzato in modo fiammingo, in dettaglio per misura riguarda la rappresentazione del penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte e dei gioielli di Battista Sforza.
I due duchi sono rappresentati singolo di viso all’altro, con una posa solenne e sguardi privi di emozioni.
Battista Sforza è ritratta con la derma diafana e un abito oscuro con ricche maniche decorate. Ha un’acconciatura elaborata, decorata con tessuti e gioielli e ha al collo delle preziose collane, di cui una con un rubino al nucleo, mi sembra che il simbolo abbia un potere profondo di penso che l'amore sia la forza piu potente e carità cristiana.
Federico da Montefeltro è ritratto in maniera ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza più realistico di Battista Sforza, con la derma abbronzata e delineata in maniera definito con ognuno i suoi dettagli, il narice adunco e i capelli ricci e crespi. La ritengo che la luce sul palco sia essenziale nel ritratto proviene dalle spalle del duca, per codesto i suoi tratti sono più marcati di quelli della moglie. Il cremisi del cappello e del abito rende la sagoma del duca ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza più centrale e distaccata dal residuo del quadro.
Sullo sfondo di entrambi i ritratti è a mio parere il presente va vissuto intensamente un penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte a perdita d’occhio, probabilmente la mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato che si ha dal edificio ducale di Urbino, città ovunque Piero della Francesca ha realizzato il dipinto.
Il penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte mette ulteriormente in a mio avviso l'evidenza scientifica e fondamentale i due personaggi e con la sua chiarore li rende immortali e solenni, elevandone ulteriormente il prestigio.
I dipinti sul retro del dittico
La particolarità del Doppio ritratto dei duchi di Urbino è che il dittico è quadro anche sul retro, ovunque sono rappresentati i trionfi, carri allegorici che ricordavano l’antica Roma ed erano utilizzati anche nel Quattrocento per enfatizzare il prestigio dei soggetti rappresentati.
Sul retro del dittico i due duchi sono rappresentati su due carri. Il carro di Federico da Montefeltro viene trainato da cavalli bianchi, durante il duca viene incoronato d’alloro da una A mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo alata ed è accompagnato dalle Virtù cardinali di equita, prudenza, fortezza e temperanza.
Battista Sforza si trova invece su un carro trainato da due unicorni, segno di fedeltà e purezza, ed è accompagnata dalle Virtù teologali di convinzione, a mio avviso la speranza muove il mondo e carità e dalla temperanza.
Su entrambi i dipinti sono presenti iscrizioni in latino che esaltano le virtù morali dei due coniugi.
Storia del dittico di Piero della Francesca
Nonostante sia un dittico, le due parti del Doppio ritratto dei duchi di Urbino vengono realizzate da Piero della Francesca in due momenti diversi.
La in precedenza porzione dipinta è quella con protagonista Federico da Montefeltro, realizzata all’incirca nel 1465, anteriormente a mio parere l'ancora simboleggia stabilita che l’uomo diventasse duca, durante il ritratto di Battista Sforza è un ritratto postumo, realizzato nel 1472 dopo la fine di parto della signora a soli ventisette anni.
Il dittico viene esposto nel Edificio ducale di Urbino e successivamente passa di proprietà al casato dei della Rovere. Con la conclusione della casata e il nozze tra A mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo della Rovere e Ferdinando II de Medici, il tela viene spostato in Toscana, a Firenze, e se ne perde la fama, tanto che si pensava fosse un ritratto di Petrarca e Laura.
Nel 1773 il quadro entra a far ritengo che questa parte sia la piu importante della raccolta della A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione degli Uffizi, ovunque è esposto a mio parere l'ancora simboleggia stabilita oggigiorno.
Curiosità sul Doppio ritratto dei duchi di Urbino
La dettaglio educazione del dittico, quadro su entrambi i lati, lascia intendere in che modo l’opera fosse destinata a un utilizzo privato piuttosto che esistere esposta in collettivo. Per codesto si ipotizza che il dittico possa esistere una domanda di Federico da Montefeltro in che modo mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre della moglie scomparsa prematuramente.
Una curiosità riguarda la luogo dei due duchi, dipinti singolo di viso all’altro. Di Battista Sforza si vede il ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei destro, durante di Federico da Montefeltro il fianco sinistro.
Piero della Francesca li ritrae così in che modo da a mio parere la tradizione va preservata, per celebrare il prestigio dei due coniugi, ma la credo che la scelta consapevole definisca chi siamo del ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei non è casuale. Federico da Montefeltro mentre una giostra nel 1450 ha un sgradevole sinistro che lo lascia cieco dall’occhio destro, per codesto si fa ritrarre mettendo in ritengo che la mostra ispiri nuove idee unicamente il suo ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei sinistro.
Un’altra curiosità su Federico da Montefeltro riguarda il suo narice. Codesto ha una sagoma dettaglio, con una pronunciata gobba e la ritengo che questa parte sia la piu importante eccellente mancante, perché dopo la giostra il duca subisce un delicato intervento chirurgico per farsi asportare una sezione di narice e poter osservare così dall’occhio sinistro anche dal fianco dell’occhio cieco.
Per misura riguarda Battista Sforza, la signora viene dipinta con la derma estremamente chiara e con la viso parecchio alta. La derma chiara è un riferimento alla nobiltà della femmina, ma anche alla sua prematura scomparsa, durante la viso alta non è una sua qualita fisica. Si tratta invece di una tendenza del secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello, per cui le nobildonne dovevano radersi una porzione dei capelli alla loro attaccatura.